Caso Iuventa: alla sbarra i soccorritori dei migranti (VIDEO)
Udienza interlocutoria oggi in Tribunale a Trapani. Organizzato un presidio di solidarietà per gli equipaggi sotto accusa
Si è conclusa attorno alle 14,30 la prima udienza preliminare del caso “Iuventa, celebrata al piano terra del Palazzo di Giustizia, all’interno dell’aula bunker “Giovanni Falcone”.
Sedici in tutto gli indagati, chiamati a rispondere di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, sui quali pende la richiesta di rinvio a giudizio avanzata dalla Procura di Trapani.
Presente in aula, oltre alle due pm titolari dell’inchiesta, Giulia Mucaria e Brunella Sardoni, anche il procuratore capo Gabriele Paci.
Quella di oggi è stata un’udienza interlocutoria. Gli avvocati delle Ong coinvolte, Jugend Rettet, Save the Children, e Medici Senza Frontiere, hanno avanzato questioni preliminari formali nonchè una serie di eccezioni sul fascicolo del dibattimento che verranno discusse nel corso delle prossime udienze in programma il 7 e 15 giugno.
Si tratterà di altre udienze interlocutorie. Il dibattimento entrerà nel vivo solo il prossimo 5 luglio.
I difensori degli indagati hanno chiesto per la seconda volta di far assistere al dibattimento i giornalisti e gli osservatori internazionali. Su questo punto i Pm si sono riservati di decidere.
Accanto agli ex membri dell’equipaggio della Iuventa, da cinque anni abbandonata al molo ronciglio sotto sequestro, tanti attivisti provenienti da diverse parti d’Europa che hanno dato vita ad una manifestazione di solidarietà che si è svolta in via Ammiraglio Staiti.
Canti, balli, uno spettacolo teatrale e tanti interventi che si sono succeduti nel corso della giornata per urlare che “Salvare vite umane non è reato”.
Al presidio hanno preso parte anche i rappresentanti dell’Arci, Amnesty International e l’associazione “Trapani per il Futuro”.
Appena conclusa l’udienza preliminare i manifestanti si sono spostati di fronte il tribunale dove un lungo applauso ha accolto gli imputati presenti e gli avvocati delle Ong coinvolte, all'uscita dal palazzo di Giustizia.
Abbiamo intervistato uno degli indagati, Dariush Beigui, oggi componente dell’equipaggio della Sea Watch 3, dallo scorso aprile ormeggiata al porto di Trapani. L’imbarcazione la prossima settimana lascerà la città per una nuova missione nel Mediterraneo Centrale.