Ancora morti nel Mediterraneo, la Sea Watch in navigazione verso Trapani, ma non è ancora stato assegnato il pos

Ancora morti nel Mediterraneo, la Sea Watch in navigazione verso Trapani, ma non è ancora stato assegnato il pos

(Foto dal profilo Twitter della Sea WAtch4)

Ha lasciato ieri lo specchio di mare a ridosso dell'Isola di Lampedusa la Sea Watch4 con a bordo 455 persone salvate in sei diverse operazioni di soccorso nel Mediterraneo centrale in tre giorni. L'imbarcazione della Ong tedesca al momento è in navigazione verso il porto di Trapani, dove si trova la nave quarantena Splendid. Dalle autorità tuttavia non confermano che sia proprio la città falcata il pos assegnato. "Le condizioni sulla Sea Watch4 sono difficili - si legge in un tweet della Ong - fa freddo, tira vento e le onde alte bagnano i naufraghi. Però c'è solidarietà a bordo e ci si aiuta l'un l'altro. Essere scampati alla morte in mare e alla cattura dei libici dà forza e speranza. Speriamo di poter sbarcare presto". Frattanto, dopo i 130 morti della scorsa settimana, nel Mediteraneo si continua a morire. Un nuovo naufragio è avvenuto al largo delle coste della Libia. Il mare ha restitutito 11 corpi, 12 i sorpavvissuti recuperati dalla Guardia Costiera Libica di Zawiya, la stessa che vede al comando Bija accusato di traffico di esseri umani e contrabbando di carburante e già destinatario di un’interdizione del consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Non è chiaro però il numero delle persone presenti a bordo e se il naufragio sia avvenuto in acque internazionali. E ieri sera - secondo quanto documentato dal giornalista di Radio Radicale Sergio Scandura - si è sfiorata una nuova tragedia. Un velivolo di Frontex decollato da Malta ha avvistato un'imbarcazione con 95 persone a bordo, nel tratto di mare tra Zuara e Lampedusa, che era già stata segnalata alle autorità da Alarm Phone. Dopo diverse ore in balia delle onde, in serata sul posto sono arrivate una petroliera ed un rimorchiatore in  servizio presso le piattaforme petrolifere della Total. Nelle diverse telefonate intercorse tra Alarm Phone e le persone a bordo, i migranti hanno più volte lamentato la mancata assistenza da parte delle imbarcazioni presenti in zona, che sarebbero state dirottate dal Centro Coordinamento e Soccorso di Roma. Le navi hanno atteso l'arrivo delle motovedette libiche che in spregio di qualsiasi convenzione internazionale hanno riportato l'imbarcazione in difficoltà a Tripoli.