Epilessia nei cani, come riconoscerla e cosa fare

E per quanti vogliono adottare un amico a quattro zampe guardate che meraviglia: vi presentiamo Napoleone!

Epilessia nei cani, come riconoscerla e cosa fare

Ciao a tutti amici bau. Siamo tornati dopo la lunga pausa estiva. Billy il bello, Chicco il gioiello sono più carichi che mai mentre la divina Charlie ha deciso di prendersi una pausa di riflessione.

In questi mesi, non c’è stato solo relax, purtroppo. Il nostro Billy ha affrontato qualche problema di salute, ossia l’anaplasmosi, e il piccolo Chicco la prostatite.

Mesi particolari, troppo caldi e intensi. A star male purtroppo, non sono stati soltanto i nostri protagonisti. Il fratellino di Chicco, infatti, Lucky, ha riscontrato uno dei problemi di salute più comuni e diffusi nell’essere umano, quale l’epilessia. Infatti, può colpire anche i nostri amici a quattro zampe: è una patologia originata da scariche elettriche incontrollate dei neuroni, le quali interrompono transitoriamente le normali funzioni cerebrali provocando spasmi, convulsioni e movimenti involontari.

L’intensità e le tempistiche delle crisi epilettiche nel cane sono molto variabili ma di solito abbastanza forti da provocare la perdita di coscienza nell’animale.

Riconoscere una crisi epilettica è difficile, in quanto i sintomi sono simili a quelli provocati da altri disturbi. Quali sono i sintomi per riconoscere l’epilessia nel cane? L'animale, infatti, potrebbe essere colpito da crisi epilettica durante la notte o in assenza del proprietario e riprendersi prima che quest'ultimo possa accorgersene.

Solitamente le crisi epilettiche vengono precedute da particolari sintomi: il cane appare abbattuto e disorientato e in cerca di rassicurazioni.

L’epilessia nel cane è caratterizzata da tre fasi:

la fase pre-ictale, precede l’attacco. L'animale mostra una serie di cambiamenti del comportamento: può attaccare un oggetto immaginario oppure inseguirsi senza sosta la coda, leccarsi spesso il muso e camminare senza fermarsi.

Il cane risulta impaurito e cerca il sostegno del padrone;

la fase ictale, è relativa alla crisi epilettica nel cane. L'animale ha la testa protesa all’indietro ed esegue uno strano movimento delle zampe, come se nuotasse nell’aria. Il suo sguardo è perso nel vuoto e può essere scosso da un tremito. La crisi epilettica determina inoltre salivazione eccessiva, irrigidimento muscolare, movimenti involontari degli arti e incontinenza urinaria;

la fase post-ictale, quella successiva alle convulsioni del cane, è caratterizzata da confusione, smarrimento e difficoltà deambulatorie. L’animale spesso è affamato, stordito, lo sguardo può rimanere fisso nel vuoto.

La crisi epilettica nel cane può essere singola o seguita da un nuovo attacco, in genere a distanza di 24-36 ore. Una crisi può durare pochi secondi o prolungarsi, fino a superare i 5 minuti.

Le cause dell’epilessia canina sono fino ad oggi al vaglio dei ricercatori. Le crisi epilettiche non sono eventi casuali, ma sono sempre legate a motivi ben precisi: possono essere anche la conseguenza diretta di determinate patologie degenerative, malattie autoimmuni, ipossia o infezioni del sistema nervoso centrale. Ma possono manifestarsi anche come conseguenza diretta di forti condizioni di stress, stimoli luminosi intensi o mancanza di sonno. L’epilessia idiopatica, invece, è provocata dalla presenza di disturbi di origine genetica: è la causa più frequente di crisi convulsive nei cani. Insorge soprattutto negli animali più giovani, entro i primi 6 anni di vita, e colpisce in particolar modo alcune razze canine, tra cui il pastore australiano, il pastore belga, il border collie, il golden retriever e il labrador.

In caso di crisi epilettiche nel cane, è opportuno consultare il veterinario che può effettuare approfondimenti riguardanti l’origine e le cause dell'epilessia nel cane.

Il veterinario può prescrivere esami specifici per indagare sulle origini dell’accaduto. Qualora tutti i test fossero negativi e le crisi convulsive dovessero comparire prima dei 6 anni d’età, i sospetti del veterinario potrebbero ricadere sull’epilessia idiopatica.

Una volta che il medico avrà diagnosticato l’epilessia nel cane, prescriverà una terapia con farmaci anticonvulsivanti. I principi attivi più utilizzati sono il fenobarbital e il bromuro di potassio.

L’epilessia è una patologia imprevedibile ma grazie alla collaborazione tra veterinario e proprietario è possibile garantire all’animale una buona qualità della vita.

E ora l'angolo dedicato agli amici a quatrro zampe che hanno bisogno di aiuto. Questa settimana vi presentiamo NAPOLEONE

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