Storia di una stretta di mano

Definizione di Bipensiero: capacità di accogliere simultaneamente nella propria mente due opinioni tra loro contrastanti, accettandole entrambe

Storia di una stretta di mano

Storia di una stretta di mano

A volte determinata, a volte incerta, a volte flaccida, a volte troppo forte, a volte “sdrucciolevole”, a volte impegnativa, a volte traditrice. Ma sempre cordiale e distaccata.

C’era una volta la stretta di mano. Con una storia antichissima; che, oltre ad un semplice saluto, ha sempre rappresentato ed espresso rapporti di fiducia e di collaborazione.     

L’ottimismo mi fa pensare che prima o poi torneremo a salutarci stringendoci le mani; il terrorismo psicologico che aleggia nell’aria, invece, mi spinge a pensare che diverrà un lontano ricordo, una leggenda, un mito dei nostri tempi. Ai nostri figli ed ai nostri nipoti racconteremo di quanto era bello e significativo incontrare la mano di un’altra persona conosciuta, appena conosciuta o perfettamente sconosciuta. 

Sono passati quasi nove mesi da quando, in nome della salute e della sicurezza dell’umanità, sì è imposto il divieto assoluto di permettere alle nostre mani di socializzare. Dapprima addirittura con l’imposizione dei guanti in lattice; primo passaggio obbligato per cancellare dalla mente di ognuno di noi un’abitudine pluriennale, quella di scambiarsi un saluto stringendosi le mani. In un secondo momento, accantonata la necessità di proteggersi con i guanti, divenuti inutili in seguito a non so bene quali studi medico-scientifici, sono stati lanciati nella mischia sociale diversi surrogati sostitutivi; dalla semplice mano aperta a distanza, al ridicolo contatto gomito a gomito, fino all’abberrante e assurdo strofinìo del piede. 

Ci stiamo dimenticando della sua importanza, tanto quanto ci stiamo dimenticando della capacità comunicativa delle nostre espressioni facciali. Purtroppo perché, pericolosamente, ci stiamo avvicinando sempre più ad assumere le sembianze di entità socialmente inespressive e fisicamente distanti.   

A questo semplice gesto dovrebbe essere riconosciuto un valore sociale; ma non un semplice riconoscimento popolare, un vero e proprio riconoscimento ufficiale, istituzionale, una medaglia al valore per la sua capacità di esprimere più di quello che gli occhi od un sorriso possono trasmettere, impegnando lo stesso tempo.

E se fosse più pericoloso il cattivo uso del cellulare?