Caso Mokarta, la scuola e il Coro Città di Trapani

Pubblichiamo la lettera in replica inviata da Pietro Romito

Caso Mokarta, la scuola e il Coro Città di Trapani

Egregio Direttore

Leggo dell’articolo su Mokarta e non posso esimermi dall’inquadrare la vicenda nel modo corretto ovviamente senza entrare negli aspetti di natura giudiziaria che saranno esaminati dai competenti Giudici per valutare la fondatezza delle affermazioni del Comune di Trapani sulla vicenda.

Sento però il dovere di segnalare a codesto giornale che le cose stanno in maniera leggermente diversa da come descritte e ritengo che l’amministrazione di Trapani dovrebbe solo essere grata al Coro Città di Trapani perché i fatti condannano moralmente il suo operato.

Mokarta è stata affidata al Coro Città di Trapani circa trent’anni fa e oggi costituisce una delle eccellenze cittadine che tengono alto il nome di Trapani nel mondo e ciò è tanto vero che il Coro, per i suoi meriti è stato dichiarato patrimonio dell’UNESCO.

Dopo la consegna al Coro Città di Trapani il Comune di Trapani con propria delibera n. 37 del 16.03.1995 ha dismesso Mokarta inserendo la struttura tra i beni disponibili e quindi assoggettabili a vendita.

Dal momento della consegna ad oggi il Coro Città di Trapani, senza alcuna partecipazione del Comune completamente disinteressato alle sue sorti, ha gestito, manutentato, protetto, salvato, conservato il bene spendendo decine e decine di migliaia di euro; subendo ben sette tentativi di intrusione all’interno con danni per migliaia di euro, proteggendo la struttura dotandola di sbarre a tutte le finestre e alla porta e installando diverse misure di protezione.

Nessuno si è indignato né tantomeno ha messo le mani in tasca per aiutare il Coro Città di Trapani.

Decenni nei quali ogni spesa è gravata unicamente sul Coro che ha, con grande responsabilità trattato il bene come se fosse suo perché in effetti a nessuno interessava men che meno al Comune di Trapani e alla sua amministrazione.

L’amministrazione dice di volere cedere il bene al Comune di Erice per fare un asilo, una struttura che dal 1994 non assoggettata ai controlli di legge per gli edifici scolastici, non è ricompresa nel patrimonio indisponibile del Comune; non è e non può essere dotata delle idonee certificazioni previste dalla legge e dovrebbe ospitare dei bambini, lasciateci manifestare qualche legittimo dubbio.

I cittadini di Mokarta e l’intera comunità Trapanese che oggi si dice indignata con a capo qualche politico poco attento che cavalca la tigre elettorale farebbero bene ad indignarsi per ben altro.

Quello che non sanno i cittadini e che naturalmente non dice l’amministrazione di Trapani è che Mokarta è struttura costruita contemporaneamente ad altra struttura gemella collocata in contrada Soria del Comune di Trapani; invito Lei Direttore e tutti coloro così zelanti da recarsi a protestare contro il legittimo diritto del Coro Città di Trapani, ad andare in contrada Soria a verificare lo stato e le condizioni dell’immobile gemello di Mokarta e poi, se hanno qualcosa che si avvicina all’onesta intellettuale, cosa della quale dubito fortemente, vadano a protestare contro il Comune e contro l’amministrazione per le condizioni indecenti di abbandono – con le capre dentro – ormai completamente distrutto e sostanzialmente inservibile.

Ringrazino, i cittadini di Mokarta, il Coro Città di Trapani se la struttura oggi così bramata potesse essere considerata tale, senza il Coro oggi avrebbero una struttura distrutta preda dei topi e dei vandali, luogo probabilmente dedito ad ospitare ogni sorta di persona non regolare come avviene per contrada Soria.

Ringraziare sarebbe un obbligo e invece…

Il Coro Città di Trapani si ritiene a buon diritto proprietario per usucapione dell’immobile e farà valere le proprie ragioni nelle opportune sedi, ma la responsabilità morale di chi con un messaggino whatsapp pretende il sangue delle persone oneste è un’altra cosa.

Qualcuno si deve vergognare ma sappiamo già che non lo farà… ma la speranza è l’ultima a morire.

Pietro Romito

“Coro Città di Trapani”