Favignana, la mozione di sfiducia contro il sindaco non passa

Per la seconda volta. Le riflessioni del primo cittadino Francesco Forgione

Favignana, la mozione di sfiducia contro il sindaco non passa

Ieri, dopo una seduta consiliare durata circa 7 ore, il Consiglio comunale di Favignana ha bocciato la mozione di sfiducia che era stata presentata contro il Sindaco, Francesco Forgione.

Presenti in 11, i favorevoli sono stati 7, i contrari 4. Ma per passare, la mozione aveva bisogno di una maggioranza qualificata: 8 consiglieri.

Ieri – commenta il sindaco Francesco Forgione - si è conclusa una delle pagine più vergognose della storia politica e istituzionale delle Egadi, che ha paralizzato per mesi l'attività del Consiglio comunale. La mozione di sfiducia, presentata nei confronti del sottoscritto, non ha ottenuto la maggioranza necessaria ed è stata bocciata. Per raggiungere questo obiettivo i consiglieri firmatari hanno tentato di far decadere, pretestuosamente, la collega Giuseppina Salerno, contraria alla mozione. Provvedimento che è stato bocciato dal Tribunale Amministrativo Regionale di Palermo con ben due decisioni. Nonostante mancassero i numeri per l'approvazione e l'esito della votazione fosse ampiamente prevedibile, i firmatari della mozione hanno scelto ugualmente di discuterla in aula utilizzando la mozione come strumento di propaganda, aizzando all'odio e agli insulti, purtroppo, non frenati dalla presidente del Consiglio Emanuela Serra che non garantisce più la neutralità e l’imparzialità istituzionale della sua funzione. A ciò si aggiunge l'ulteriore indignazione per il degrado e la deriva dei toni e dei linguaggi utilizzati nella seduta di ieri. Quando il portavoce del sindaco e un consigliere comunale sono stati insultati con commenti omofobi, senza che la presidente abbia sentito il bisogno di esprimere solidarietà e vicinanza al collega Giangrasso, vuol dire che sono saltate tutte le regole del rispetto civico istituzionale. Lascia l'amaro in bocca vedere le Istituzioni ridotte a tale stato di degrado e non più luogo di confronto sereno e politico. Da parte nostra continueremo ad andare avanti. È in gioco il futuro delle Egadi, con gli investimenti già in corso di realizzazione e gli altri in arrivo. È questa la nostra responsabilità: affrontare la stagione estiva, rendere accoglienti le nostre isole, garantire servizi essenziali per i cittadini, i visitatori e gli operatori economici e assicurare certezza di futuro, trasparenza e legalità”.