Celebrata in Prefettura la giornata internazionale contro la violenza sulle donne

Celebrata in Prefettura la giornata internazionale contro la violenza sulle donne

Incontro in Prefettura oggi, in occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne. All'iniziativa hanno preso parte numerosi studenti. 

Filo conduttore dell'evento,  il tema del rispetto per se stessi e per gli altri. La prefetta, rivolgendosi ai ragazzi, ha evidenziato l’importanza della cultura del rispetto e la necessità di una inversione culturale soprattutto da parte delle giovani generazioni, attraverso la quale superare vecchi stereotipi e luoghi comuni nei confronti delle donne che, tuttavia, tuttora permangono, alimentando la cultura della violenza.

La violenza può assumere diverse connotazioni. Oltre a quella fisica più evidente, altrettanto grave appare quella psicologica, meno visibile, ma che pone la donna in una posizione di soggezione, di subalternità e di totale disistima da indurla a colpevolizzarsi e ad assolvere  l’autore della violenza .

Al tema del rispetto ha fatto richiamo anche il sostituto procuratore Giulia Signaroldi che ha evidenziato gli attuali strumenti giuridici introdotti dal codice rosso che ha innovato notevolmente inserendo una celerità, mai avuta prima, per l’avvio dei procedimenti per maltrattamenti in famiglia, stalking, violenza sessuale.

La stessa legge ha inserito anche nuovi reati, quali, ad esempio, il revenge porn, ovvero la diffusione di immagini intime senza il consenso dell’interessato, reato, purtroppo, molto diffuso tra i ragazzi. Il magistrato ha stigmatizzato anch’essa la dirompenza della violenza psicologica che normalmente precede quella fisica, esortando le ragazze a non consentire alcuna forma di umiliazione e a non cedere ai ricatti psicologici.

Il dottor Giovanni Leuci, dirigente della Divisione anticrimine della Questura di Trapani ha evidenziato l’evoluzione dell’approccio della Polizia verso il fenomeno, illustrando gli strumenti di prevenzione volti a contenere la diffusione del fenomeno stesso.

In particolare si è soffermato sul provvedimento di ammonimento emesso dal Questore, che intima all’autore della violenza il richiamo a non reiterare più la condotta violenta. Tale provvedimento ha dato fino ad ora positivi risultati nei confronti dei “maltrattanti”. Al riguardo, è stato citato il Protocollo Zeus che propone un percorso di recupero proprio nei confronti dei  maltrattanti, spesso a loro volta anche vittime in passato di violenze per assisterli, tramite esperti, evitando così repliche di comportamenti violenti al momento in cui cessano le misure cautelari, nella convinzione che alla repressione debba sempre accompagnarsi la prevenzione.

L’assessora alla Cultura del comune di Trapani, Rosalia D’Alì, nel suo intervento ha evidenziato l’impegno dell’amministrazione comunale nella rete capillare dei servizi sociali per aiutare le donne vittime di violenza e di una cultura che da generazioni le ha private dell’autostima.

Il maresciallo dei Carabinieri Sandra Vilardi ha invece illustrato ai ragazzi l’attività di soccorso, anche psicologico, che l’Arma svolge, unitamente alle altre forze di Polizia, nei confronti delle vittime di violenza, descrivendo l’importanza della delicata fase dell’ascolto, stimolando così il sorgere di un clima di fiducia, che può portare all’individuazione dei fattori di rischio predittivi, dei campanelli d’allarme di future violenze, nonché le forme di tutela oggi previste, quali l’accoglienza in strutture ad “indirizzo segreto”, che consentono alla denunciante di allontanarsi dall’ambiente nel quale è maturata la violenza ed evitare ogni forma di ripercussione e ritorsione.

Infine il direttore del servizio di psicologia U.O.C. ASP Trapani, Giuseppe Giacalone, ha coinvolto i ragazzi in una breve esercitazione, invitandoli a scrivere in forma anonima i propri sogni. Dalle risposte formulate ha guidato un dibattito, interagendo con i ragazzi, stimolandoli a riflettere sul fenomeno della violenza contro le donne, evidenziando nel contempo “ che in un rapporto d’amore non vi può essere gerarchia e predominanza”. Anche il Commissario Straordinario ASP, tra i presenti, ha voluto contribuire con una pertinente riflessione sulla violenza esercitata in ambito lavorativo.

La celebrazione della giornata è stata arricchita di Franca Viola, insignita nel 2014 dell’onorificenza di Grande Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, d’iniziativa del Presidente della Repubblica Napolitano, artefice, ancora minorenne, con il suo coraggio e la sua determinazione di un’evoluzione culturale e giuridica senza precedenti, che ha sfidato le convenzioni sociali, radicate negli anni ’60, nonché la mafia, rifiutando il “matrimonio riparatore” con un pregiudicato e infrangendo  il potere mafioso e la morale dell’epoca.

Grazie a lei e al sostegno ricevuto dalla sua famiglia che l’ha appoggiata incondizionatamente nella scelta di rifiutare il matrimonio con colui che l’avrebbe voluta con la violenza, anche per obbedire a precise logiche mafiose oltre che a quelle morali dell’opeca, si è arrivati anni dopo, alla cancellazione dell'articolo di legge che “assolveva” l’autore della violenza nel caso in cui seguissero le nozze con la persona violata anche contro il volere di quest’ultima.