La legge sull'aborto paragonata alla Shoah, la propaganda pro life che fa discutere

La legge sull'aborto paragonata alla Shoah, la propaganda pro life che fa discutere

Fa ancora discutere il video pubblicato da don Bruno De Cristofaro, della Congregazione "Serve del cuore immacolato di Maria" dell'Opera Santuario di Birgi a Marsala che ha paragonato le violenze e gli esperimenti del dottor Mengele, l'angelo della morte di Aushwitz, alla legge 194 che regolamenta il diritto all'aborto. Nel video, pubblicato su You Tube proprio nel giorno della Memoria  e poi rimosso dopo lo scoppio delle polemiche, don Bruno affermava che: "Nel campo di concentramento di Auschwitz, il dottor Menghele, conosciuto come 'l'angelo della morte', un giorno con un gessetto bianco tracciò una linea su un muro, alta circa un metro e 50. Decretò che coloro che superavano questa linea, bambini e ragazzi, potevano vivere. Tutti gli altri dovevano andare nelle camere a gas. Che differenza c'è tra lui e una legge che dice che si merita tutela soltanto dal terzo mese di gestazione in poi?". Parole condivise dai vari movimenti pro vita e condannati dalla maggior parte del popolo dei social che si sono scagliati contro il parroco. Il parroco non è l'unico a paragonare la legge sull'aborto. Sul gruppo facebook del movimento nazionale Pro Life e Famiglia è infatti apparsa un'immagine che paragone gli orrori della Shoah al diritto di una donna di scegliere se portare avanti o meno una gravidanza. Pare che l'immagine nelle ultime ore abbia fatto il giro in alcuni gruppi whatsapp dei movimenti pro-vita marsalesi. E sempre a Marsala lo scorso mese di agosto il consiglio comunale aveva approvato l'istituzione del registro dei "bambini mai nati". A condannare questo genere di propaganda che paragona le donne che scelgono l'interruzione volontaria di gravidanza a delle assassine, Valentina Villabuona presidente dell'assemblea del Partito Democratico di Trapani.  "Quando quest'estate ci siamo mobilitate contro il registro dei bambini mai nati - scrive la Villabuona sul suo profilo facebook -  abbiamo detto che era una pratica diffusa fare passare dai consigli comunali mozioni che attaccano i diritti delle donne, ma mai avrei pensato che si potesse arrivare a tanto. La foto gira sulla stampa ed arriva proprio da Marsala, dove la campagna contro l'aborto viene portata avanti con questa violenza. Ho deciso di pubblicarla consapevole che è un immagine forte, ma bisogna denunciare cosa succede in certi ambienti e come si prova a orientare l'opinione delle persone. Si può essere certamente contrari all'aborto prosegue -  e si possono portare avanti campagne pro vita, ciò che non si può fare è equiparare una donna che fa una scelta così dolorosa ad un criminale. Personalmente difenderò sempre il diritto delle donne di scegliere, da donna che non ha mai pensato di utilizzare questo diritto essenziale che ci hanno lasciato altre donne con le loro lotte. Credo che la Chiesa dovrebbe intervenire, perché non è consentito a nessuno di offendere con questa violenza le donne, ma anche le vittime dell'Olocausto come sta avvenendo in questo giorni a Marsala"