Processo «Anno Zero»: per 14 imputati chiesta la conferma delle condanne

Processo  «Anno Zero»: per 14 imputati chiesta la conferma delle condanne

Il procuratore generale della Corte d’appello di Palermo ha chiesto la conferma delle condanne inflitte in primo grado, per quattordici degli imputati nell'ambito del processo d'appello scatrurito dall'operazione "Anno Zero" che smantellò nel 2018 le cosche del Belice. Nel novembre del 2019, il gup di Palermo Cristina Lo Bue inflisse complessivamente 143 anni di carcere.
La pena più severa (19 anni e 4 mesi) fu per Vincenzo La Cascia, 73 anni, di Campobello di Mazara, mentre appena un anno in meno (18 anni e 4 mesi) fu sentenziato per il suo compaesano Raffaele Urso, di 62. Entrambi considerati due boss di primo livello negli organigrammi di Cosa Nostra belicina, capeggiata dal superlatitante Matteo Messina Denaro. A 15 anni è stato condannato Nicola Accardo, 56 anni, ritenuto il capomafia di Partanna.
Queste le altre condanne: 12 anni a Filippo Dell’Aquila, di 57 anni, e al cinquantunenne partannese Antonino Triolo; 11 anni e 4 mesi ai castelvetranesi Giuseppe Paolo Bongiorno, di 33 anni, e Giuseppe Tilotta, di 59, 11 anni a Calogero Guarino, 52 anni, anche lui di Castelvetrano; 10 anni e 8 mesi al quarantatreenne Leonardo Milazzo, altro castelvetranese; 8 anni e 4 mesi al campobellese Andrea Valenti, di 69 anni; 8 anni al mazarese Angelo Greco, di 52 anni; 3 anni e 4 mesi al quarantanovenne campobellese Mario Tripoli, assolto però dall’accusa di associazione mafiosa, e 2 anni e mezzo al trentaseienne castelvetranese Bartolomeo Tilotta, imputato per favoreggiamento. Nell’inchiesta emerse l’interesse dei clan anche nel settore delle scommesse on line.