Libia, così la Guardia Costiera del generale Haftar spara sui nostri pescherecci (VIDEO)

Libia, così la Guardia Costiera del generale Haftar spara sui nostri pescherecci (VIDEO)

I fori dei proiettili raccontano una storia diversa: quelli della Guardia Costiera Libica non sono solo spari di avvertimento. Li mostra, in uno dei video girato sul motopesca "Michele Giacalone", un membro dell'equipaggio. Il peschereccio è stato preda di un tentativo di abbordaggio da parte della Guardia Costiera guidata dal generale Haftar all'alba dello scorso 3 maggio a circa 40 miglia da Bangasi. Per scongiurare il peggio è stato necessario l'intervento della fregata Alpino della Marina Militare Italiana. In un secondo filmato, si vedono gli attimi dell'abbordaggio. La storia si è ripetuta ieri, quando nel mirino, questa volta da parte della Guardia Costiera di Misurata, quindi sotto il controllo del Governo Roconosciuto,  sono finiti tre pescherecci. Spari, dicono i libici in aria, poi il tentativo di abbordaggio e l'arrivo della fregata Libeccio. Intanto il comandante dell'Aliseo è stato lievemente ferito. 

Cosa accade in quelle acque?

Nel 2005 il governo di Tripoli stabilì, in modo unilaterale, una zona marittima di protezione della pesca. La decisione provocò la protesta di diversi stati nonché della presidenza dell’Unione Europea. Infatti, considerando il Golfo di Sirte come acque territoriali interne, le 62 miglia di zona di pesca reclamate sarebbero iniziate a partire dalle 12 miglia dalla linea di chiusura del golfo, definendo un limite delle acque territoriali pari a 74 miglia dalla costa libica.

Nel 2009, la Libia dichiarò una ZEE (Zona Esclusiva Economica) “adiacente e che si estende oltre le sue acque territoriali come consentito dal diritto internazionale”il cui limite esterno, ad oggi, non è ancora stato tracciato.

Il 28 giugno 2018, l’IMO (Organizzazione Marittima internazionale) ufficializza quello che in passato appariva come un’utopia e registra su comunicazione delle autorità libiche la zona SAR (Search and Rescue) libica con un proprio centro di coordinamento di soccorsi dei migranti (JRCC).

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