Riceviamo diverse segnalazioni da parte di operatori economici della provincia che evidenziano un aspetto estremamente grave che si sta verificando ai loro danni.
Dopo due anni di pandemia e perdurando gli effetti negativi del conflitto ucraino che si riverberano con forza sulle già esauste finanze degli imprenditori, per effetto dell’aumento delle materie prime e dell’energia, la Agenzia delle Entrate Riscossione, che ha sostituito la vecchia Riscossione Sicilia SpA, cioè l’ente preposto alla riscossione delle imposte, ha iniziato ad eseguire i pignoramenti dei conti correnti bancari in danno di contribuenti.
Abbiamo potuto verificare che tali contribuenti a volte non sono morosi, ma si tratta di evidenti errori da parte dell’Agenzia che, tuttavia non fa nulla per rettificare immediatamente, anzi, in alcuni casi aggrava la posizione. Ciò crea non
solo un danno immediato, cioè l’inoperatività del conto corrente, con l’effetto del blocco delle RIBA o dei pagamenti da disporre a fornitori, ma anche uno ancora più importante, cioè la perdita del merito creditizio, quel meccanismo legato alle norme di Basilea per cui un pignoramento impone la chiusura dei conti e la definizione del cliente come non affidabile, per cui l’errore determina senz’altro la morte dell’azienda.
Questo crea allarme sociale fra le imprese ed i cittadini, perché lo Stato, che dovrebbe avere buon senso nell’applicazione delle norme in una situazione di incertezza come la attuale, sembra invece disinteressarsi delle vicende di cui, almeno a parole, tutti sembrano volersi preoccupare.
Abbiamo provato a cercare un incontro con i vertici trapanesi dell’agenzia di riscossione ma abbiamo appreso che le procedure vengono attivate ad Agrigento o Palermo da funzionari con cui non è possibile relazionarsi.
Nicola Baldarotta
Inizia a calpestare gli studi televisi e le redazioni dei giornali nell'oramai lontano 1991. Più che un giornalista d'assalto lui ama definirsi un "giornalista col buon senso". Anche estetico.
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