Guerra tra Storia e Cinema

Ovvero: non tutti i buoni sono buoni

Guerra tra Storia e Cinema

Ho sempre amato i film storici. Specialmente quelli che riguardano il periodo della Seconda Guerra Mondiale. In essi ho sempre cercato di trovare più corrispondenza possibile con la realtà dei fatti sotto l’aspetto storico. Mi hanno anche interessato i silenzi su certi avvenimenti.

Per la verità pochi sono stati i film che hanno rispettato i fatti.

Mi piace ricordare il mitico Tora Tora Tora del 1970, La Battaglia di Midway del 1976 e L’Ora più buia.

Ma non è di questi che voglio parlarvi.

Di solito quando si parla del processo di Norimberga al cinema il pensiero va subito a quello del 1961 con Spencer Tracy. La regia era di Stanley Kramer e con un cast davvero stellare.

Film davvero bello nulla da dire tranne che trattava il terzo dei dodici processi tenutisi a Norimberga e quindi nulla a che vedere con quello più importante, il primo, ma che sotto il profilo storico non aveva nulla  poiché incentrato sulla figura di un certo giudice Janning interpretato da Burt Lancaster che… nella realtà non è mai esistito! Per la verità ancora oggi ho serie difficoltà a trovare notizie anche sulla figura di quel giudice interpretato da Spencer Tracy. Anzi se qualcuno ne sa qualcosa in più mi piacerebbe esserne informato.

Al contrario il film dove si parla del “vero” Processo di Norimberga cioè il primo è quello realizzato nel 2000 per la TV. Qui una decente base filologica quasi quasi la si trova. La fiction in due puntate, riguarda il processo ai gerarchi…ai pezzi grossi e fa riferimento al testo più importante mai scritto  su questo argomento. Si tratta de L’Anatomia dei Processi di Norimberga di Telford Taylor che fu Capo del Consiglio per i crimini di guerra. Il testo oggi è introvabile ed è consultabile solo nelle biblioteche universitarie. Io ne ho una copia e se me la chiedete in prestito sappiate che sarei ben lieto di…mandarvi a quel paese!

La fiction parla principalmente del processo ma fortunatamente fa anche riferimento alle sue fasi preparatorie che bisogna dire furono davvero complicate anche per via della scelta dei capi di accusa.

Niente di simile in passato su cui basarsi riguardo il concetto di crimine contro l’Umanità e di Crimini di Guerra tranne alcuni riferimenti in qualche trattato internazionale passato e  che facesse riferimento a Rousseau…” Le Guerre creano rapporti tra Stato e Stato ma mai tra Stati e cittadini in quanto tali…”

Gli USA volevano un processo principalmente equo almeno all’apparenza, al contrario della Russia che chiedeva deportazioni anche di cittadini tedeschi per la ricostruzione del suo paese…in linea quindi con il pensiero staliniano e quindi rifiutato da tutte le parti coinvolte.

Il principio cardine doveva essere quello di non considerare alcuna ipotesi di legge retroattiva…ex post facto.

Ma torniamo alla fiction.

Il ruolo di P.M. fu affidato da Taylor a Robert H. Jackson. Ruolo fortemente voluto da F.D. Roosevelt prima e da Henry Truman poi.

Jackson era a quel tempo una delle massime autorità giuridiche degli Stati Uniti. Iniziò come avvocato e grazie ai suoi successi nelle aule giudiziarie arrivò a diventare oltre che Ministro della Giustizia anche Giudice aggiunto alla Corte Suprema. 

Ma c’è una cosa che non potreste mai minimamente immaginare…non era laureato in legge!

Aveva frequentato solamente il primo anno della Law School di Albany e nonostante  ciò riuscì fare accettare all’Inghilterra, alla Russia ed alla Francia che nel caso di assoluzione di un imputato esse non si sarebbero opposte alla sua immediata scarcerazione.  Cosa non facile!

Riguardo la realtà storica del processo occorre ricordare che nel film Jackson esce vincitore nel controinterrogatorio di Göring. Nulla di più falso… Göring lo fece letteralmente a brandelli sulla questione dei crimini di guerra con non poche conseguenze poi sul prosieguo della sua carriera.

In conclusione vorrei aggiungere che oggi fare un minimo di ricerca decente è diventato estremamente complicato. Libri, testi scritti da testimoni che hanno visto e partecipato sono davvero introvabili. Su alcuni fatti ogni tanto esce qualche nuova ricerca.

Le Università a volte lo fanno ma in giro se ne parla poi poco.

Alla prossima.

Corrado Sansone