Bellamorèa

La musica per passione

Bellamorèa

La musica per passione, la musica per dare emozione, è questo ciò che accomuna il duo musicale del quale oggi vi proponiamo l’intervista e zakradio.net: se già non li conoscete, vi presentiamo Francesco ed Emanuele Bunetto, due fratelli di San Michele di Ganzaria (CT), con oltre 10 anni di carriera alle spalle, e davvero tante cose da raccontare con la loro musica.

Forse qualcuno di voi li ha già visti ad Italia’s got talent nel 2013, ma se ve li siete persi, tranquilli, alla fine di quest’articolo troverete una galleria con alcuni loro video.

Emanuele (chitarra) e Francesco (voce e percussioni), vivono la musica per passione ed hanno un progetto davvero ambizioso, ma, perché raccontarvi tutto e subito, lasciamo che siano loro a raccontarsi.


Francesco ed Emanuele Bunetto, fratelli (anche in musica), da cosa nasce la vostra passione?
La nostra missione amiamo definirla "di vita" perché siamo due fratelli con la stessa passione, che nasce da ricerche e studi etnomusicologici e soprattutto dall'esigenza di divulgare la musica della tradizione popolare del Mediterraneo, attraverso brani sia  inediti che riadattati, ed i testi dei quali toccano temi come l'emigrazione, i giovani e la cultura.


La vostra unione musicale prende il nome di “Bellamorèa”, perché?
Il nome che abbiamo dato al duo è la  traduzione italiana di Bukur More, un canto Arbrëresh, della tradizione greco-albanese. Per dare omaggio al nostro paese siciliano, dominato da una colonia, appunto, greco albanese.


Durante il lockdown siete stati ospiti di zak on air per presentare il vostro singolo “maluparrari”, rappresentazione pura del vostro stile fatto di contaminazioni e collaborazioni, e su quella strada avete proseguito con “sciatu di l’anima” e “comu fazzu”, per citare alcuni dei vostri titoli … quale è lo spirito con il quale componente i vostri brani? Da cosa traete ispirazione?
Nei nostri brani cerchiamo, attraverso studi, di comunicare a chi ci ascolta, messaggi di cultura, ironia, nostalgia, denuncia, gioventù, e più in generale proviamo a rappresentare una realtà che di noi (e dei giovani) sia rappresentativa tutto il mondo. Il nostro obiettivo è avvicinare i giovani ad una identità musicale che ci appartiene.


I vostri brani sono un misto. Delle contaminazioni musicali abbiamo parlato, soffermiamoci un attimo sui testi: riflessivi, nostalgici, graffianti, comunque identitari e fortemente siciliani … quanto di voi c’è nei vostri testi?
I nostri testi sono spesso autobiografici. Attraverso le nostre tournée all'estero abbiamo raccolto varie testimonianze di italiani residenti sparsi nel mondo e lontani dalla propria terra.


Non possiamo non chiedervelo, in “comu fazzu” avete una guest, bandiera della sicilianità, Nino Frassica, da cosa nasce questa collaborazione?
Quando abbiamo proposto a Nino Frassica di collaborare con noi ha accolto volentieri questo progetto.


Un progetto musicale ambizioso il vostro,  chiamato “MedWorldTour” ce ne volete parlare?
Il progetto musicale  "MedWorldTour", ha lo scopo di rappresentare la cultura musicale del mediterraneo, in tutto il mondo. 
Anche se presentiamo brani riadattati di Rosa Balistreri e di molti artisti del mondo della World music, quest’anno abbiamo voluto ulteriormente investire e dare un senso al nostro progetto: sono in corso di registrazione diversi brani inediti e cover di musica popolare del Mediterraneo riadattate da noi, perché, come detto,  vogliamo arrivare anche a un pubblico giovane,  per avvicinarlo al mondo della tradizione ma con innovazione.


Domanda classica, che non può non essere fatta alla fine di un’intervista: progetti per il futuro (che per inciso ci sembra davvero pieno di impegni)?
Ci siamo esibiti in America, Giappone, Germania, Inghilterra, Belgio, Malta e Italia, prossimamente ci esibiremo in Australia, Argentina, Russia, Svizzera e Tunisia.
Da Autunno 2020 inizierà, inoltre, la nostra Tournée di teatri del Sud Italia.

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