Scambio di accuse nella trattativa fra De Picciotto e il Dattilo
Unica via percorribile l'intervento del Comitato
Come volevasi dimostrare o come si era ipotizzato. I sognatori rimangono al loro posto, i realisti non fanno una grinza. Questo è il breve commento su una vicenda che sicuramente lascia il tempo che trova. Il riferimento è alla trattativa fra il banchiere De Picciotto, ritenuto il salvatore della patria, venuto a Trapani con l’intento di creare una nuova società che potesse rinverdire i fasti dell’oscurato Trapani calcio (secondo alcuni) , e il presidente del Dattilo, Michele Mazzara. Di verde c’è solamente il manto erboso del Provinciale, di intenzioni sicuramente poco e niente. Solo qualche parola dettata dall’entusiasmo della circostanza. Il dubbio adesso rimane. Chi ha capito bene in quel dialogo ? Cosa effettivamente si sono detti i due ? Fatto sta che il Dattilo ha comunicato che recenti dichiarazioni di De Picciotto non collimano con quanto discusso in fase di trattativa, ammesso che ci sia stata. Il presidente Mazzara ha fatto sapere di non aver mai giocato al rialzo e che l’accordo è saltato non per propria colpa. Ribadisce a nome della società tutta che “rinnoviamo la nostra piena disponibilità nell'andare incontro alle esigenze del dottor Picciotto, già da parte nostra enunciate nei due precedenti incontri, con ogni probabilità equivocati. Siamo sempre disposti a sederci attorno al tavolo delle trattative, visto anche l'ottimo rapporto con l'imprenditore di pugliese adozione”. Inoltre lancia un invito indicando che “le contrattazioni sono altresì aperte a tutti coloro che desiderano portare in alto e nuovamente in auge il nome del calcio nel territorio, convinti del fatto che la Società Dattilo 1980, attualmente principale realtà calcistica del territorio, non è di proprietà di pochi associati ma patrimonio di tutta la comunità trapanese”. Parole chiare che potrebbero interessare i responsabili del “Comitato c’è chi il Trapani lo ama”, unica entità indicata per potersi sedere al tavolo delle trattative. Il Comitato è formato da gente di valore, imprenditori all’altezza della situazione e operatori competenti all’interno del mondo del calcio. Insomma tutto quel che serve per formare una nuova società con gli attributi. Il Dattilo ha lanciato il proprio invito. Potrebbe essere la volta buona. Il calcio a Trapani deve rinascere.