Ombra: 'La Sicilia Occidentale come un unico grande villaggio'

Il presidente di Airgest illustra i traguardi dell'aeroporto Florio e traccia le linee per l'offerta turistica sul territorio

Ombra: 'La Sicilia Occidentale come un unico grande villaggio'

La Sicilia Occidentale come un unico, grande villaggio all’interno del quale spostarsi per godere appieno della caleidoscopica offerta turistica che essa offre. E’ questa la vision del presidente di Airgest Salvatore Ombra che, numeri alla mano, snocciola i ragguardevoli incrementi registrati nel 2022 dall’aeroporto di Birgi in termini di traffico passeggeri.

Nei primi cinque mesi di quest’anno, dallo scalo di Trapani – spiega Ombra - sono transitati oltre 300 mila passeggeri, praticamente la stessa cifra registrata durante tutto il 2019. In particolare, il mese di aprile ha segnato un più 35% mentre quello mi maggio addirittura un più 171%, con oltre 85mila transiti nell’arco di un solo mese. L’obiettivo, a partire dal 2023, sarà quello di superare il milione e mezzo di passeggeri. Obiettivo per la verità non nuovo ma che abbiamo dovuto posticipare a causa del covid che ha di fatto annientato l’attività per ben due anni”.

Quanti voli ci sono da e per Trapani in questo momento?

Attualmente ci sono 32 voli di cui 17 tratte internazionali. E’ possibile che si riesca ad aggiungere qualche altra piccola rotta a livello nazionale come Forlì ad esempio che partirà a luglio e rimarrà attiva fino a ottobre. Anche se in realtà ormai si lavora per la summer 2023”.

Numeri impressionanti quelli registrati fino a oggi. Qual è il segreto?

Nessun segreto, solo il frutto di un lavoro organico e pulito fatto di impegni mantenuti da parte della Regione siciliana che sullo scalo di Trapani ha creduto e investito molto. Abbiamo cambiato faccia e ridato fiducia alle compagnie aeree, Ryanair in primis, che hanno ricominciato ad investire sul territorio. Chiaro che a questo punto serve stabilità e continuità nel tempo perché tutto può essere vanificato in un attimo. Mi auguro che questo venga compreso dall’intero territorio”.

Che tipo di turismo arriva nella nostra provincia? C’è una reale ricaduta economica sul territorio o si può solo parlare di ‘mordi e fuggi’?

E’ un turismo ancora non strutturato che normalmente non supera le tre giornate di permanenza. Non abbiamo un’offerta organizzata dell’accoglienza. Siamo un territorio turistico perché abbiamo il mare e moltissime altre attrazioni ma non abbiamo una vocazione turistica. Negli anni purtroppo niente è stato fatto per creare almeno gli elementi basilari per impostare un’offerta valida. E parlo di servizi, di sicurezza, di pulizia, di accoglienza. Purtroppo, ancora oggi, molto è lasciato all’improvvisazione”.

Serve dunque un cambio culturale importante…

Assolutamente sì. Non è possibile continuare a lavorare ognuno per conto suo, senza guardare fuori dal proprio orticello. Bisogna mettere a fattor comune tutti i comuni del trapanese coinvolgendo addirittura parte della provincia di Palermo e Agrigento, ognuno con le proprie peculiarità. Solo così potremo ben promuovere la Sicilia Occidentale. Un esempio per tutti: oggi in provincia di Trapani non c’è un fil Rouge di tutti gli eventi previsti per l’estate, eventi che spesso si svolgono in concomitanza tra di loro azzerandone la capacità attrattiva”.