Catalano e Miceli: 'La Salerniana deve tornare a Erice'

“Ospiteremo il grande patrimonio artistico in quello che sarà un vero e proprio museo diffuso”

Catalano e Miceli: 'La Salerniana deve tornare a Erice'

La Salerniana deve tornare ad Erice, dove ci sono gli spazi e le strutture per ospitare le sue opere di grande prestigio e valore culturale”. Lo dicono la candidata a sindaco di Erice Silvana Catalano e il segretario provinciale di Fratelli d’Italia Maurizio Miceli, dopo aver appreso la notizia dello sfratto dai locali della Vicaria.

Noi immaginiamo Erice come un grande museo diffuso – dice Silvana Catalano, candidata a sindaco di Eric’è, Fronte Comun e Fratelli d’Italia –, per questo le opere della Salerniana devono tornare a casa loro e trovare spazio nelle strutture museali esistenti o nei siti turistici come la Torretta Pepoli o il quartiere Spagnolo, dove il Comune ne ha la gestione e garantisce la fruibilità. Le tante opere della Galleria potranno poi essere collocate in questi siti per aree o temi”. "Oggi Trapani rischia di perdere un grande patrimonio artistico e culturale nel silenzio di chi non vuole ascoltare lo sfogo del presidente della Salerniana Nicodemo e per colpa dell'inerzia e dell'incapacità più totale dei sindaci Tranchida e Toscano che nulla stanno facendo per tentare di salvarlo. Anzi Tranchida è stato l'artefice della cacciata della Salerniana da Erice".

La storia infatti si ripete. Quando Tranchida era sindaco di Erice la sfratto' dal museo Cordici, adesso la Salerniana dovrà lasciare pure la Vicaria. Il Libero Consorzio comunale di Trapani (ex Provincia) che gestisce l’immobile ha presentato un conto salatissimo per la concessione dei locali: un canone annuo da 85 mila euro che la prestigiosa istituzione culturale non può pagare.

La Salerniana, fondata dal poeta Tranchida e dal senatore Perricone, negli anni è divenuta una galleria d’arte che ospita opere, in gran parte donate, di Carla Accardi, Pietro Consagra, Pino Pinelli e Michele Cossyro.

Adesso però questo patrimonio rischia di finire nell'oblio.