Trapani, vi raccontiamo senza intermediazioni la crisi politica

Guaiana e La Porta non se le mandano a dire...

Trapani, vi raccontiamo senza intermediazioni la crisi politica

Mettetevi comodi e prendetevi il tempo necessario per leggere questo articolo. Purtroppo siamo costretti ad essere lunghi, molto lunghi... lo facciamo per voi, per consentirvi di avere il quadro della situazione chiaro e non togliervi il piacere di immedesimarvi nei vari protagonisti della vicenda politica.... 

Buon divertimento (se la cosa vi farà divertire...)

La crisi di maggioranza a Trapani è conclamata e, nelle ultime 24 ore, è andata acuendosi sempre più. Il banco è saltato a seguito della lite non solo politica fra l'assessore Peppe La Porta e il presidente del consiglio comunale Peppe Guaiana. I due, ormai ai ferri corti, hanno coinvolto l'intera maggioranza in un gioco di forza che, a occhio, lascerà qualche ferito sul campo. 

Guaiana è fuori dalla maggioranza. Lo è di fatto malgrado la sua dichiarazione che lo vuole ancora sostenere il programma di governo sottoscritto con il sindaco Tranchida e gli altri pezzi della coalizione. E, in ogni caso, sono proprio gli altri pezzi della coalizione che non lo considerano più parte del progetto. Glielo hanno detto chiaramente tramite il documento politico firmato da Salvatore Daidone, Alberto Mazzeo, Giulia Passalacqua e Giuseppe Virzì, nel quale ribadiscono le ragioni per le quali condividono la scelta di firmare il protocollo di intenti programmatici per il quinquennio 2023/2028 e, contemporaneamente, accusano Guaiana di sfuggire a questo impegno, andando a ricercare pretesti, andando dietro a evidenti strumentalizzazioni, avanzando pretestuose critiche o montando ad arte occasioni di polemica, che certamente non fanno il bene di nessuno ed anzi rappresentano il segno della debolezza politica di chi non pensa alla città ma solo a se stesso.
Un attacco diretto, quello mosso nei confronti dell'attuale presidente del consiglio comunale di trapani. “Probabilmente – scrivono i firmatari della nota politica - le aspirazioni personali hanno condotto il fibrillante consigliere ad essere "ostaggio", lui si, delle richieste condizioni di quel partito del quale è ormai notorio componente e nel quale intende candidarsi alle prossime elezioni regionali”.

Ecco, per intero, il lungo documento firmato dai capigruppo della maggioranza: 

"Prima di replicare al documento sottoscritto dal gruppo dirigente di "Amo Trapani" abbiamo preferito attendere e prenderci qualche ora di riflessione volendo intenzionalmente evitare di scadere nella polemica
fine solo a se stessa che non ci farebbe certo centrare né il nocciolo né il merito della questione, come invece è nostro intendimento nel solo desiderio di far chiarezza.
Quando, da candidati, nel 2018 abbiamo condiviso il documento programmatico che ha condotto all’elezione di Giacomo Tranchida che con impegno e convinzione abbiamo sostenuto quale miglior scelta
per il bene della Città, eravamo tutti insieme consapevoli che il lavoro che ci attendeva sarebbe stato duro e che probabilmente non sarebbero bastati i 5 anni di mandato elettorale per assicurare il compiuto rilancio
della città e del territorio.
Grazie alla lungimiranza del patto civico per il territorio che ci ha uniti pur provenendo da esperienze e sensibilità diverse, nei quasi 4 anni trascorsi, dovendo anche fronteggiare la drammaticità della pandemia,
abbiamo posto le basi per ridare slancio ad una comunità che veniva da anni stanchi, piatti ed incolori, bui, privi di prospettive e di progettualità necessarie allo sviluppo che chiedeva e si attendeva di superare
condizioni di marginalità sociale ed economica.
Proprio partendo da questa consapevolezza, abbiamo condiviso con il Sindaco e l’Amministrazione tutta la necessità di porre delle solide basi, non solo per rilanciare l’azione di governo ma anche per giungere a
consolidare l’impegno nel futuro prossimo venturo, convinti come siamo che oggi come e più di ieri non sia possibile amministrare con la passione e la dedizione che noi ci siamo imposti, sulla base di tatticismi che richiamano esclusivamente alle ambizioni personali, piuttosto che alle esigenze della collettività.
I programmi di governo anche di medio periodo si condividono con accordi trasparenti, chiari e facilmente leggibili da parte dei cittadini-elettori. La sottoscrizione di un documento, per di più se alla luce del sole, consente ai cittadini di conoscere non solo quello che è stato realizzato ed è in cantiere - e di cui bisogna essere orgogliosi - ma anche legittimamente di comprendere in prospettiva chi si farà interprete dei cambiamenti che ci hanno positivamente contraddistinto e debbono ancora proseguire e del completamento del progetto di governo della città, così largamente premiato proprio dai nostri concittadinielettori
e che con senso di responsabilità ci ha visti, tutti assieme, attori protagonisti.
Sfuggire ad un tale impegno, andando a ricercare pretesti, andando dietro a evidenti strumentalizzazioni, avanzando pretestuose critiche o montando ad arte occasioni di polemica, certamente non fa il bene di
nessuno, anzi rappresenta il segno della debolezza politica di chi non pensa alla città ma solo a se stesso.
Con la sottoscrizione di un articolato documento proposto e sottoposto alla libera valutazione di ciascuno, quindi, nessuno onesto intellettualmente può mai pensare a "catene" e "bavagli" ma solo alla semplice quanto precisa ferma volontà collegiale di esprimere una posizione politica trasparente e del tutto coerente con il lavoro svolto in questi anni, che ci aspettiamo quantomeno ci venga lealmente riconosciuto.
Probabilmente, le aspirazioni personali hanno condotto il fibrillante consigliere ad essere "ostaggio", lui si, delle richieste condizioni di quel partito del quale è ormai notorio componente e nel quale intende
candidarsi alle prossime elezioni regionali. 
Ed allora, non possiamo che augurare le migliori fortune al consigliere Giuseppe Guaiana ed al suo movimento personale, affinchè possano realizzare i loro desideri, volendoci soffermare però solo per un
momento a rammentare, a noi stessi ovviamente, che la coerenza va prima di tutto praticata oltre che venire proclamata e che se manca, o quando viene a mancare, non è mai un segno di buon auspicio,
specialmente in vista degli impegni elettorali, e di solito non passa mai inosservata all’elettorato a cui è rimessa l’ultima parola e che col suo giudizio, oramai sempre più attento e consapevole, alla fine mette
ordine davvero a tutto".

A questo comunicato, Giuseppe Guaiana ha risposto così: 

"Ringrazio i Capigruppo Consiliari per gli Auguri per il mio prossimo futuro politico e li rassicuro sul fatto che non mi faccio condizionare da niente e nessuno. Le mie scelte sono libere e dimostrate fino adesso. #NOALLECATENE #NOAIBAVAGLI #VINCONOSEMPREICITTADINI".

Ma poi, pochi minuti dopo la nota dei capigruppo della maggioranza, è l'assessore Peppe La Porta che si fa sentire con un'altra nota ufficiale, firmata anche dal consigliere Peralta, attraverso la quale provano a spiegare come sono andati i fatti. Eccovela integralmente.

"Quante parole al vento, quante strumentalizzazioni, quante gratuite offese, in definitiva quante bugie! Nella discussione politica che ha contraddistinto gli ultimi mesi di vita del movimento da parte nostra non è mai mancato il sostegno alla scelta del consigliere Guaiana di candidarsi alle elezioni regionali del prossimo autunno, anche nella lista di Fratelli d’Italia.
Al pari si è sempre ritenuto imprescindibile rimanere fedeli al programma di governo civico sottoscritto con Giacomo Tranchida e con gli altri movimenti che hanno sostenuto quest’ultimo nel 2018, consci che un grande lavoro è stato fatto, anche grazie al nostro fattivo contributo, e - altresì - consapevoli che in questi anni s’è costruito un percorso di lungimirante cambiamento, che condurrà la città a rilanciarsi sotto il profilo sociale ed economico, grazie ad un rinnovato protagonismo di giovani, donne e uomini di buona volontà, con un unico obiettivo, quello di pensare alla dimensione collettiva.
Purtroppo, questa prospettiva non è stata condivisa dal consigliere Guaiana che, probabilmente, non pienamente libero di scegliere, al fine di assecondare le sue mire individuali, ha chiesto al gruppo consiliare ed all’assessore La Porta in particolare, di disconoscere quanto sino ad oggi realizzato per garantire il buon governo della Città, abbandonando la Giunta Municipale
A questo punto, è chiaro che - per noi - non è rimasta altra strada che interrompere il rapporto di collaborazione con il consigliere Guaiana e con il movimento, in quanto la correttezza e la lealtà verso la Città, ci impone di non buttare alle ortiche 4 anni di lavoro che ci hanno visto instancabilmente al servizio della comunità, nonostante i numerosi problemi, compresi la gravissima crisi pandemica, che ha caratterizzato gli ultimi 2 anni delle nostre vite.
Per ciò che attiene le evocate poltrone sarà il Sindaco a fare sintesi e a verificare come strutturare la nostra permanenza nella maggioranza di governo.
Ci auguriamo che la stessa correttezza - anche se non nutriamo particolare fiducia in ciò, seppure auspichiamo di rimanere stupiti - animi l’agire del consigliere Guaiana, che rammentiamo è divenuto Presidente del Consiglio grazie alla lealtà della maggioranza di governo che ha sempre rispettato gli impegni assunti ed il patto di governo e che - anche per il futuro - si è proposta con un idee chiare, con al centro il territorio, i cittadini ed i bisogni collettivi e non quelle individuali di chi aspira alla poltrona, essendo disponibile a passare sopra le teste di chiunque ed a tradire il patto con gli elettori".

A questa nota, stavolta, Guaiana ha risposto pan per focaccia non lesinando argomentazioni. Anche in questo caso vi riportiamo la nota integralmente senza togliervi il piacere della lettura.

"Mi preme fare chiarezza, per l’ultima volta poiché qualcosina da fare ce l’ho, per un divorzio politico da molti ritenuto impossibile.
Con le sue scelte, il consigliere La Porta, Ex Assessore in carico alla Lista Amo Trapani (e non come millanta del Movimento di cui non è tra i fondatori e non risulta nessuna richiesta di adesione) ha sancito la rottura dei nostri rapporti politici e forse pure umani.
Ma non è la prima volta che gli capita.
Questo suo giustificarsi (?) non fa altro che rafforzare in tutti la convinzione che le sue scelte non abbiano nulla di programmatico bensì mirano esclusivamente alla comoda poltrona assessoriale.
Caro Consigliere La Porta ricorda quando qualcuno l’ha preso a pesci in faccia e la voleva cacciare, chi l’ha aiutato?
Il sottoscritto, strappandole le dimissioni da Assessore dalle mani per ben due volte, ma non me ne pento.
Io agli amici ci tengo, almeno ci tenevo a lei allora.
Caro Consigliere La Porta ricorda gli incontri al mio fianco con tutti gli interlocutori ed a qualsiasi livello di Fratelli D'Italia?
Trapani, Palermo, Roma mi ha accompagnato ovunque.
Rimanga inchiodato all’incarico, diversamente non sarà una gran bella figura la sua e si guardi bene le spalle, perché le pacche che adesso le danno, potrebbero diventare presto metaforiche coltellate da parte delle altre liste che ambiscono legittimamente al suo posto assessoriale, adesso che è senza copertura politica.
Tanto, io sono già da un po’ di tempo uno zombi, un vedovo della politica e sicuramente dimentico qualcos’altro, ma certamente ora sono LIBERO. Di vero, caro consigliere La Porta, in quel che è scritto nel suo comunicato c’è solo la firma, sua e del consigliere Peralta, che comunque saluto amichevolmente".

Capitolo chiuso? No, La Porta ha replicato ancora una volta. 

"Spero che le farneticazioni del mio amico Peppe Guaiana siano il frutto di una crisi di onnipotenza passeggera. Se dovesse cronicizzare allora mi auguro che possa ricorrere all’aiuto di un sanitario, altamente qualificato. Mi riferisco alle esternazioni relative ad incontri con personaggi di rango della politica. In particolare ritengo opportuno precisare che in occasione di un incontro romano Peppe La Porta non lo ha semplicemente accompagnato ma, grazie alla stima di cui gode anche in ambienti extra comunali, ha organizzato un incontro con politici di livello per delineare le linee di un progetto politico che potesse andare aldilà dei confini locali. Ebbene già in quell’occasione Guaiana ha mostrato l’arroganza  che sta confermando di caratterizzarlo in questi giorni al cospetto di soggetti abituati a confrontarsi solitamente con i più alti livelli dei partiti. Le espressioni basite dei nostri interlocutori hanno avuto come unico effetto per me  il manifestarsi di una acuta forma di gastrite, tanto da avere consumato nei giorni seguenti dosi equine di Gaviscon.
Inoltre mi preme precisare che in merito alla mia presunta mancata adesione al movimento Amo Trapani, per come sostenuto da Guaiana, che ignoravo la necessità di dovere presentare domanda in carta bollata. Tra uomini pensavo sarebbe bastato il contributo in termini di consensi, personali e di quanti ho individuato ed inserito nella lista presentata alle scorse elezioni per ritenermi parte integrante di tale formazione politica. Ad maiora".

Tanto, cari lettori, vi si doveva.