Il mio regalo di Natale al popolo della Sinistra
Lettera aperta dell'avvocato Nino Marino
Ho più che decennale esperienza -e faccia tosta- per proporre la mia sulla crisi che - da decenni ormai - ha sbaragliato la rappresentanza politica del mondo - degli valori degli interessi, della cultura in somma, del popolo della sinistra. E chiedo ospitalità a LOCALE NEWS (ma perché non “NOTIZIE”?) ed all’ottimo Baldarotta perché, leggerete - proprio da questa esperienza periferica trarrò spunto per proporre una delle riforme strutturali che dovrà darsi il Partito della Sinistra: l’informazione e la formazione!
PARTITO COSTITUZIONALE DEL LAVORO è il nome che propongo: Articolo Uno, anzitutto: “L’Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro”. Il lavoro come fondamento, il lavoro è fondamentale.
E anticipo: prima di ogni altro valore e bene (salari, occupazione, dignità, parità) occorre partire dalla salvaguardia (rendere salvo) di un valore e di un’esigenza fondamentali: La vita. Contro la morte.
Migliaia e migliaia ogni anno le morti sul e di lavoro Il Partito Costituzionale della Sinistra dovrà garantire la vita delle Lavoratrici e dei Lavoratori. Nel suo programma dovrà annunciare (nuncio, come un vangelo laico e democratico): faremo diminuire sensibilmente le morti - e gli incidenti in genere- sul e di lavoro.
Come? presunzione di inadeguatezza tecnica dell’impianto; condanna severa per i relativi delitti colposi un minimo che non consenta la sospensione condizionale della pena); confisca dell’azienda e suo affidamento istituendo la manodopera occupata in apposite cooperative.
Secondo fondamentale valore per la vita: pane pasta e latte (non i grissini, i tortellini o lo yoghurt) a prezzo calmierato. Al <sovranismo alimentare> di Meloni sostituire il socialismo alimentare.
Il nuovo (costituendo) Partito dovrà restituire il primato alla Politica, cioè alla nobile arte di scegliere e conseguire i fini della Repubblica.
Ammoniva Pier Santi Mattarella: “la politica decide cosa, il tecnico propone come”
Il Partito Democratico (ne redigerò il certificato di morte dopo la necessaria autopsia) ha abbandonato la Politica e l’ha affidata ai Tecnici: Draghi l’apice, anzi il fondo di quest’abbandono.
L’ottimo Michele Rallo, fascista più di Giorgia Meloni, da Deputato -sulla base di Documenti e di Atti ufficiali, scrisse un pamphlet (”Il Panfilo Britannia” -la nave di proprietà dei Windsor, regnanti d’Inghilterra) e dell’importante riunione che vi si tenne (una ventina in tutto di eminenti personalità della finanza internazionale) nella quale, caduto il muro di Berlino con l’avvento del “liberalismo” si disegnarono le linee della privatizzazione dei grandi beni nazionali: in Italia, treni, gas, petrolio, digitalizzazione, cioè del Potere vero. Mario Draghi fu uno degli eminenti partecipanti. E Decidenti. Michele Rallo non fu più Deputato.
I Democratici in questi ultimi vent’anni almeno, hanno avuto il Presidente della Repubblica, Primi Ministri, Ministri in Dicasteri importanti anzi strategici, la Direzione dei Servizi Segreti, Commissari Europei, Presidenti di Regione, di Provincie, Siindaci, l’appoggio della grande Stampa (le Repubblica, Il Corriere della Sera, La Stampa, i canali della RAI e di LA 7). Risultato: aumento della disoccupazione, del costo della vita, dell’inflazione, delle morti e degli incidenti sul e di lavoro …La vittoria dei neo fascisti, infine.
Tanto potere fu utilizzato - e viene ancora utilizzato- per fondare, organizzare e mantenere feudi di potere personali e di correnti. E per sbaragliare tre personalità politiche che indicavano la via delle riforme per la Democrazia ed il Lavoro: Massino D’Alema, Pier Luigi Bersani, Nicola Zingaretti. Quest’ultimo fu costretto alle dimissioni per preparare il terreno a Draghi.
Intendiamoci: Letta, Bonaccini, Schlein, altri sono, per molti versi, ottime personalità;
Letta sarebbe un buon Ministro degli Esteri. Ma gli manca una dote fondamentale per un Politico: l’accortezza. Solo un ingenuo potè fidarsi di due bucanieri della politica, Renzi e Calenda (i quali infatti si son messi assieme a dar da sponda a Meloni). Il giorno dopo - dico il giorno dopo, non due giorni dopo, lo tradirono. Calenda rimarrebbe buono una volta la settimana, a ritemprarci dalle fatiche settimanali con una risata dalle smorfie che ne fa (faceva) Maurizio Crozza. Bonaccini e Schleyn sono ottimi dirigenti e amministratori locali. Non altro. Persino Nardella, l’uomo di Renzi rimasto nel P.D. tutto sommato è un buon Sindaco …
Ma non sono Dirigenti di un Partito della Sinistra riformatrice. Affatto. Sentiteli: dicono tutti le stesse cose. Fumose, vaghe, contraddittorie: come Calenda, come Renzi, per certi versi come la stessa Meloni.
Una struttura diversa, per un vero Partito Costituzionale della Sinistra. Organismi snelli, per potere decidere. Un Consiglio Nazionale di oltre mille persone per dare a tutti l’eventualità dell’intervento dovrebbe durare almeno quindici giorni; lo stesso per gli organismi provinciali di centinaia di persone: Centocinquanta al centro, e settanta in Federazione sono sufficienti ed effettivi. Garantiscono la realtà del dibattito. Attualmente sono soltanto paraventi per coprire gli arcani segreti delle Decisioni.
Quindi: una Sezione in ogni cittadina di almeno quindici-ventimila abitanti. Una Sezione, o un Circolo, come volete chiamarlo: una sede, ampia, il televisore, internet e wi-fi, i tavolini e le poltrone per consentire agli iscritti ed alle iscritte di passarvi il pomeriggio. Duemila euro al mese. Con duecento iscrizioni fanno dieci euro a testa. Si può fare. Se si vuole farlo.
Un giornale: “AVANTI PER L’UNITA’” proporrei e sapete perché. Costa? Chiedete a Nicola Baldarotta: quanto gli costa il suo “NEWS” Eppure lo fa. Ogni giorno. E lo distribuisce. Gratis.
Ed allora un quotidiano provinciale, prime due ed ultime due pagine sui fatti nazionali ed internazionali uguali in tutt’Italia scritti da dirigenti nazionali, le altre sulle realtà e sulle contraddizioni locali. Due pagine dedicate alla Memoria dei grandi fatti del Lavoro provinciale: per esempio, l’assassinio di Sebastiano Bonfiglio. Cinquanta centesimi. Si può fare. Se lo si vuole fare.
Non si può fare? E chi lo dice?
La Bandiera. Rossa. Ed al centro in piccolo il trittico delle bandiere nazionale ed europee e l’arcobaleno della Pace.
La commemorazione di massa delle grandi date della storia repubblicana e democratica: 25 Aprile, Primo Maggio, 12 Maggio (referendum sul divorzio) Due Giugno.
Riformare il linguaggio, cioè la cultura.: il <liberalismo> (non <liberismo> che è la dottrina - e la pratica! - dei ricconi) è una grande ed imprescindibile cultura con la quale occorre fare i conti per assimilarla. Ma il Partito della sinistra non può. non deve essere <liberale>: è un Partito laburista.
A dirigere il Partito Costituzionale del Lavoro, Massimo Cacciari. Filosofo europeo di gran pregio (non è un marxista) Ha esperienza di Amministrazione locale (Venezia, figuratevi) e di Politica.
Scusate la faccia tosta. Ma accettatela come regalo di Natale.