Antonio Ferrante (Pd): «Sconfitta come un inizio, non come una parentesi chiusa»
Ha voluto ringraziare i suoi lettori con un lungo post sulla sua pagina Facebook. Il candidato del Pd alla camera, Antonio Ferrante, dopo aver girato in lungo e in largo la provincia si è piazzato alle spalle di Marta Fascina e la candidata dei Cinque Stelle.
"Voglio innanzitutto ringraziare gli oltre 28000 elettori che mi hanno onorato con la loro preferenza - scrive Ferrante - e così le amiche e gli amici, le compagne e i compagni che mi hanno accolto sin dal primo giorno in cui ho preso casa a Trapani e mi hanno accompagnato in questa straordinaria esperienza, che mi ha profondamente segnato e cambiato.
In poche settimane ho girato tanti comuni, incontrato tanta gente e provato ad invertire un trend che, alla fine, ha travolto me e tutti i candidati negli altri collegi".
"Quando si perde si perde tutti - sottolinea ancora Ferrante - e se finalmente vogliamo incarnare per davvero il valore più grande per chi si professa di sinistra, cioè l’umiltà, dobbiamo ripartire sicuramente dall’ammettere i nostri errori ma, ancora prima, i nostri limiti, a partire dalla difficoltà di entrare nella vita e nei problemi quotidiani delle persone e proporre soluzioni comprensibili e concrete e, un attimo dopo, sottolineare i pericoli che le destre rappresentano.
Da questo limite, probabilmente, discendono gli errori sulle alleanze: se abbiamo idee solide, coerenti e concrete e siamo comunque il primo partito dell’area riformista in Italia, non servono accordi scritti e trattative sui collegi, i compagni di viaggio arrivano da soli. In caso contrario, meglio optare per la coerenza e su noi stessi a costo di perdere e ripartire, anche perché l’alternativa mi sembra non abbia pagato granché.
So che molti storceranno il naso e mi dispiace, ma penso di interpretare e, in parte, vi riporto il pensiero e le parole che ho ascoltato in queste settimane, donne e uomini che ci chiedono il vero e più grande cambiamento: smettere di ragionare per singoli o compartimenti per diventare finalmente comunità, quella comunità che mi ha accolto e oggi mi fa pensare alla sconfitta come un inizio, e non come una parentesi chiusa".
Redazione
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