Affondamento Nuova Iside: per il riesame l'armatore della Vulcanello non voleva cancellare le tracce

Affondamento Nuova Iside: per il riesame l'armatore della Vulcanello non voleva cancellare le tracce

Nessun "consapevole e deliberato proposito di immutare artificiosamente lo stato e le condizioni della nave o l'intenzione di rafforzare l'altrui condotta a titolo di concorso morale". Con queste affermazioni il Tribunale del Riesame di Palermo è entrato nel merito dell'accusa formulata e sfociata nell'arresto, poi annullato, dell'armatore della società Augusta Due, il settantaquattrenne Raffaele Brullo, e ne ha sancito l'estraneità in ordine ai fatti relativi all'affondamento del peschereccio "Nuova Iside", costato la vita a tre persone. Il 4 marzo scorso il tribunale del riesame di Palermo aveva revocato gli arresti domiciliari inflitti a Raffaele Brullo armatore della petroliera "Vulcanello M.", ritenuta responsabile dell'affondamento del peschereccio di Terrasini (Palermo), avvenuto la notte del 12 maggio del 2020 nelle acque antistanti San Vito Lo Capo. Nel tragico incidente persero la vita Matteo e Vito Lo Iacono, padre e figlio e il cugino di Vito, Giuseppe Lo Iacono. Soddisfazione è stata espressa “per quello che il collegio di difesa ha definito il dissolvimento di un equivoco processuale”.