Marsala, il risveglio in zona rossa e il mea culpa di chi se n'è fregato

Marsala, il risveglio in zona rossa e il mea culpa di chi se n'è fregato

Da oggi Marsala è zona rossa. E lo sarà fino al 22 aprile.

Una decisione del governo regionale che è forte ma necessaria, visto l'aumento esponenziale di positivi dell'ultima settimana. Durante le festività Pasquali vi sarebbero state feste illegali tenutesi nella città in barba alle regole e al buon senso.

Gesti così egoisti e irresponsabili mettono a repentaglio la salute e la vita non solo di chi vi partecipa ma dell'intera comunità”, dichiara il sindaco Massimo Grillo.

Bische clandestine, party di giovani e meno giovani, nelle contrade e in centro. Diverse sono state le segnalazioni di feste e grigliate clandestine e allargate. Gruppi di ragazzi che si sono riuniti in case di campagna lontani da occhi indiscreti, fino ad arrivare ad una festa clandestina in una villa nella periferia di Marsala, dove una cinquantina di persone si sono ritrovate e, da lì, è nato uno dei focolai che ha portato all’aumento vertiginoso dei contagi in pochi giorni e all'istituzione della zona rossa. Una follia, una totale mancanza di rispetto per tutti. Lo sottolinea il primo cittadino: Le forze dell'ordine, anche alla luce delle note carenze di organico, stanno facendo un lavoro importantissimo e continueranno a farlo. Ma pensare che la lotta al virus passi solo attraverso i controlli e le sanzioni è un errore. Ci sono regole basilari da rispettare. Lo dobbiamo alla memoria delle vittime del virus, alle loro famiglie, al personale sanitario e a tutte quelle categorie economiche e sociali che stanno soffrendo di più a causa della pandemia. Solo rimanendo uniti, rispettando le regole, riusciremo a uscire prima possibile da questa emergenza”.