Atti persecutori nei confronti dell'ex: cyberstalker arrestato dalla polizia postale di Trapani

Atti persecutori nei confronti dell'ex: cyberstalker arrestato dalla polizia postale di Trapani

Non si era arreso alla fine della relazione "virtuale" intrapresa con una 34enne di Castelvetrano, iniziando a perseguitarla. In manette un 33enne di Nuoro finito agli arresti domiciliari  e chiamato a rispondere di stalking, violenza privata ed illecita interferenza nella vita privata. A dare esecuzione alla misura cautelare disposta dal tribunale di Marsala, gli agenti della Polizia Postale di Trapani, di concerto con i colleghi della sezione di Nuoro. A far scattare le indagini, la denuncia presentata dalla 34enne nei confronti dell'uomo con cui aveva intrapreso una relazione on line che non riusciva ad interrompere.  Il 33enne, infatti,  continuava a perseguitare l'ex in vari modi minacciandola di divulgare il materiale a sfondo sessuale, audio e video, che i due avevano condiviso durante il rapporto a distanza.  La vittima, inoltre, era stata costretta a restare al telefono per molte ore consecutive al giorno ed in più occasioni sarebbe stata costretta a tentare approcci sessuali con uomini incontrati per caso. Gli operatori della Polizia Postale per ricostruire i fatti hanno sentito diversi testimoni ed analizzato i tabulati informatici e telematici che hanno confermato quanto dichiarato dalla vittima. Gli investigatori hanno anche ettuato delle perquisizioni nei territori di Castelvetrano e Nuoro, alla ricerca degli smartphone, tablet e pc utilizzati, che sono stati poi analizzati per l’acquisizione delle prove informatiche. A seguito delle risultanze investigative, lo scorso mese di marzo, il GIP presso il Tribunale di Marsala emetteva nei confronti dell’indagato l’ordinanza di misura cautelare personale del divieto di avvicinamento alla donna ed il divieto di comunicare con lei con qualsiasi mezzo.  Lo scorso 15 ottobre, infine, per il 33enne è stato posto ai domiciliari dopo che il Tribunale del Riesame di Palermo ha accolto l’appello della Procura di Marsala sulla decisione del GIP, ritenendo che per fermare l’indagato non fosse sufficiente il divieto di avvicinamento, ma si rendesse necessaria la misura più afflittiva degli arresti domiciliari con il divieto di comunicazione, con qualsiasi modalità, con persone diverse da quelle con lui conviventi.