Dati falsi covid: tornano liberi gli indagati
Tornano in libertà Letizia Di Liberti, dirigente della Regione siciliana, Salvatore Cusimano funzionario dell'assessorato regionale alla Salute, e Emilio Madonia, il dipendente di una società che si occupa della gestione informatica dei dati, indagati nell'ambito dell' inchiesta sui dati falsi comunicati all'Istituto Superiore di Sanità. Il gip di Palermo, che dopo il trasferimento dell'indagine da Trapani al capoluogo era chiamato a decidere sulla rinnovazione della misura cautelare ha revocato per tutti gli arresti domiciliari. A Di Liberti e Cusimano è stata imposta la sospensione dal servizio per 12 mesi. Come emerso nei giorni scorsi, sono venute meno le ipotesi di falso legate alla trasmissione dei dati sui decessi, e poi inseriti nel bollettino reso noto giornalmente. Restano in piedi invece le ipotesi di falso legate al numero dei positivi al Covid, ai tamponi processati e ai pazienti ricoverati che vengono direttamente caricati su una piattaforma informatica dell’Istituto superiore di Sanità. "La Procura di Palermo ha recepito solo in parte l’ipotesi accusatoria della Procura di Trapani e, anche alla luce degli ulteriori accertamenti effettuati, ha formulato solo 7 dei 36 precedenti capi d’imputazione, stralciando i capi 1 e 10 e tutti quelli riguardanti la falsificazione dei bollettini giornalieri. Il quadro accusatorio è fortemente ridimensionato". Lo ha affermato l’avvocato Paolo Starvaggi, legale, insieme a Fabrizio Biondo, della dirigente regionale Maria Grazia Di Liberti, citato dall’Ansa. “In buona sostanza – spiega – è rimasta in piedi l’accusa per concorso in falsità ideologica e falsità materiale. I pubblici ministeri, nella richiesta al gip, della sola misura cautelare dell’interdizione dai pubblici uffici, per Di Liberti, Madonia e Cusimano, hanno chiarito che ‘rispetto alle contestazioni avanzate davanti al Giudice di Trapani questo ufficio non contesta, allo stato, la falsificazione indotta dei bollettini giornalieri che le indagini fino a questo momento svolte hanno dimostrato avere una funzione di tipo solo divulgativo, non potendo pertanto essere considerati atti pubblici”.
Redazione
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