Ripristinato il fermo della Sea Watch4 dalla scorsa settimana ormeggiata a Trapani

Ripristinato il fermo della Sea Watch4 dalla scorsa settimana ormeggiata a Trapani

La nave Sea Watch4 è di nuovo bloccata al porto di Trapani: il Consiglio di giustizia amministrativa per la Regione Siciliana ha ripristinato il fermo amministrativo della nave, che pochi giorni fa aveva sbarcato oltre 450 migranti, salvati in sei diverse operazioni nel Mediterraneo centrale. Riformata così la decisione del Tar, ma “se la nave rimuove le carenze riscontrate in materia di sicurezza e ambiente è possibile la revoca fermo”. Nell’ordinanza collegiale del Cgars si afferma che “in assenza di specifiche prescrizioni sulle caratteristiche tecniche delle unità di salvataggio, il servizio di pattugliamento, ricerca e soccorso in mare deve avvenire in condizioni di sicurezza per le stesse persone soccorse, per l’equipaggio (riguardo, tra l’altro, alla sufficienza dei servizi igienici e ad adeguate turnazioni del personale), per la navigazione, per l’ambiente, condizioni che allo stato non sono riscontrabili a bordo”. Per altro verso, nell’ordinanza cautelare si rileva che “tale pregiudizio ben potrebbe essere rimosso mediante l’adeguamento alle prescrizioni dettate dall’amministrazione o modulando il servizio alle condizioni strutturali della nave”.

"Alle navi umanitarie viene chiesto di adeguarsi a criteri che la stessa Guardia Costiera non ha mai chiarito - si legge in una nota della Ong tedesca - creando così un pretesto per determinare arbitrariamente chi può essere soccorso e chi, invece, dovrà continuare a morire o essere respinto illegalmente". L'organizzazione torna anche a parlare del presunto "pull factor" . "Come dimostrato da sbarchi, respingimenti e morti delle ultime ore, anche in assenza di soccorsi le navi continuano a partire dalla Libia, in un tratto di mare che lo stesso ministro degli esteri italiano ha definito persicoloso, esortando i nostri connazionali a evitarlo. Eppure - continua Sea Watch - l'Italia finanzia e arma le milizie libiche che intercettano violentemente i naufraghi e sparano ai pescatori"