Real Sebastiani Rieti - Trapani Shark: la gara dei granata

Le pagelle della partita, senza prendersi troppo sul serio

Real Sebastiani Rieti - Trapani Shark: la gara dei granata

L’ultima di ritorno per Trapani contro la Real Sebastiani Rieti è una partita per certi versi difficile da giudicare. Tanti sono a mio avviso i meriti della squadra padrona di casa, tra le squadre più in forma del campionato, sicuramente tra le più fisiche che contro una Shark che invece attraversa una fase di leggero appannamento fisico, con alcuni elementi acciaccati, che ha giocato il più brutto primo tempo della stagione ma che alla fine, quando serviva, si è ritrovata e ha centrato la 17^ vittoria consecutiva.

In attesa del rientro di Rodriguez, importante il rientro di Mian, sorprendentemente (per noi) partito anche in quintetto

Nonostante la giornata opaca dei due Usa, che comunque nel momento topico hanno ugualmente messo lo zampino, sono stati più importanti le giocate di singoli, Marini su tutti, ma anche Mobio e soprattutto Pullazi. In generale l’ultimo quarto da 33 punti (a 22) è stato un capolavoro, prima tattico e poi tecnico ma anche fisico, con Rieti che invece non ne aveva più per via dello sforzo profuso in precedenza.

Infine un’ultima annotazione sul metro arbitrale: una quantità industriale di falli ha probabilmente inciso sulla gara più che le tattiche dei due coach e alla fine questo ha favorito Trapani che difficilmente avrà la coperta corta quet’anno. Però sarebbe stato sicuramente più bello per lo spettacolo se qualche fischio ci fosse stato risparmiato.

Adesso comincia la fase ad orologio, che tuttavia è da ritenere stagione regolare a tutti gli effetti. Diciamo che, di fatto, è un terzo girone da giocare ad incrocio. Trapani deve difendere gli 8 punti di vantaggio su Cantù per garantirsi i playoff dalla migliore posizione possibile, ma di questo inizieremo a parlarne dalla prossima settimana.   

Intanto, attraverso le pagelle, torniamo alla gara di domenica:

Chris Horton: 4 pt in 24 min. Per tre quarti ha “galleggiato” dentro la partita, facendo poco di quello che ci ha abituato a vedere. Nell’ultimo quarto (quasi) sui suoi livelli. Voto 5,5

Andrea Renzi: 0 pt in 16 min. Passaggio a vuoto. Inutile girarci intorno. Non è questo l’Andreone che conosciamo. Voto 5,5

D. Notae: 9 pt in 24 min. Due/tre minuti di lampi ad inizio dell’ultimo quarto, per il resto poco o niente. Vale quanto scritto per Horton. Voto 5,5

Fabio Mian: 8 pt in 18 min. Vederlo insieme agli altri è già è tanto. Trovarlo addirittura in quintetto è una sorpresona. E’ uno dei pochissimi a chiudere con percentuali decenti da oltre l’arco. Ritrovato. Voto 6.5

Marco Mollura: 11 pt in 24 min. E’ chiaro che queste partite sono il suo habitat naturale. Nell’ultimo quarto è tra i trascinatori, soprattutto la sua mano è ferma dalla linea della carità e stronca le velleità dei laziali. Capitano. Voto 7

Yancarlos Rodriguez: n.e.

Pierpaolo Marini: 16 pt in 22 min. Prendendo a prestito una meme circolata qualche settimana fa, ad un certo punto (nell’ultimo quarto) è come se entrasse in una cabina telefonica ed uscisse con il mantello rosso. E per Rieti è notte fonda. Devastante. E’ un agonista incredibile. Sbaglia qualche libero di troppo, ma per come ha spaccato la partita è un dettaglio. Voto 7,5

Matteo Imbrò: 9 pt in 23 min. Anche lui imbrigliato nella tela di una partita sgorbutica che fa fatica a leggere come dovrebbe. Ordinario, ma ci ha abituato ad altro. Voto 6

Rei Pullazi: 11 pt in 19 min. Nell’ultimo quarto, improvvisamente, si illumina e si prende la scena: infila tre triple consecutive che significano il sorpasso a Rieti. Anche due liberi per marchiare a fuoco la gara. Voto 6,5

Joseph Yantchoue Mobio: 12 pt in 32 min. E’ sicuramente il granata più continuo nell'arco della partita. E' il migliore per valutazione e il suo tabellino spiega ampiamente il perché. Ci voleva, dopo qualche gara un pò cosi. Voto 7

Fabrizio Pugliatti: n.e.

Daniele Parente: nel post gara si prende la responsabilità per i primi tre quarti un po' così dei suoi. Ma omette di prendersi i meriti per la genialata dell'ultimo quarto, quando si inventa il quintetto big-size che spariglia la gara e spegne i sogni di gloria di Rieti. Servito chi diceva che la sua squadra giocava con il pilota automatico. Determinante. Voto 7,5