L'addio a Ignazio Sanges, per l'ultima intervista scelse il nostro giornale

I funerali si terranno domani pomeriggio alle 15,30 presso la Chiesa della Madonna di Fatima

L'addio a Ignazio Sanges, per l'ultima intervista scelse il nostro giornale

Era la campagna elettorale del 2017. Candidato a sindaco di Erice c'era il medico Luigi Nacci, suo amico ed anche vicesindaco al tempo della sua sindacatura. Ignazio Sanges era diventato schivo alle interviste ed anche alla mondanità. Ma scelse il nostro giornale per farsi risentire dopo otto lunghissimi anni di silenzio e di assenza non voluti, certamente, ed anzi subìti.
Quello che segue è il testo di quell'intervista che trovate on line a questo link.

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Ignazio Sanges, ex sindaco di Erice ed ex coordinatore provinciale di Forza Italia  dei  tempi d’oro, adesso sta meglio ed ha anche iniziato a farsi vedere in giro. Poco, poichè non è ancora al cento per cento, ma la sua è una presenza che non
passa inosservata. C’era, in prima fila, fra i tanti intervenuti alla convention di presentazione della candidatura a sindaco del senatore Tonino d’Alì (per Trapani) e di Luigi Nacci (per Erice). Era lì, come tanti, ma appena dal palco è stato fatto il suo nome gli applausi sono scattati spontaneamente e l’affetto nei suoi confronti si percepiva nettamente.
Ignazio Sanges ha voglia di parlare ma non di polemizzare sul passato e su ciò  che gli ultimi dieci annisono costati a lui ed alla sua famiglia.
Ha voglia di dire la sua su queste elezioniAmministrative,sui suoi amici Tonino e Gigi, sulla grande città, sulla sua Erice...
L’ho incontrato ed intervistato a casa sua in via Cosenza a Casa Santa, un attico con vista panoramica su Trapani. Lucido, sereno, leggermente affaticato ma un guerriero dalla battuta pronta come è sempre stato.


Sì, non ci sono stato per otto lunghissimi anni, è vero. Ma anche grazie al mio medico (che guarda caso è lo stesso Nacci, ndr) adesso sto bene e sono qui, non so se a qualcuno può dispiacere...”
Sanges, nessun sassolino nelle scarpe?
No, non ho rabbia nè rancori. Il giorno in cui Tranchida vinse le elezioni  decretando la mia sconfitta io gli feci i complimenti e gli auguri. Non venni ripagato con la stessa cortesia, però, se non ricordo male...”
Ora però ha voglia di dire la sua... 
Ciò che mi ha portato a riprendere il discorso è la progettualità. Vedo che quelli di Tonino e di Luigi sono progetti realizzabili non soltanto sogni.
Specialmente quando parliamo di Grande Città: ho fatto anche il vicesindaco di Trapani, prima che il sindaco di Erice, ed era evidente anche allora che il futuro di questo territorio doveva necessariamente passare per un ragionamento unico dal
punto di vista amministrativo. 
Questa visione di insieme e il ritorno alle grandi idee che portano questo lembo di territorio a credere di poter diventare un punto diriferimento nel Mediterraneo mirendono euforico, mi fanno ritornare a sentirmi vivo ed attivo. Il futuro non è nel frazionamento, sempre se i cittadini saranno d’accordo, ma nell’unione di
Trapani ed Erice che del resto già sono un unico territorio”.
Quindi che fa, il mentore?
Ma no, con Tonino e Luigi siamo amici davvero. Per quello che posso sono a loro disposizione ma non credo che abbiano bisogno di ulteriori spinte perrealizzare le cose che dicono. Una cosa però misento di dirla ad entrambi:si deve ritornare a coinvolgere l’Ettore Maiorana e, quindi, il professor Antonino Zichichi. Erice, città
della pace e della scienza, ha scritto pagine distoria contemporanea che non tutti conoscono. Assurdo avere fatto allontanare uno dei personaggi più illustri che questa terra abbia partorito. Va recuperato il rapporto con il professore e
con il centro di cultura scientifica ma sono certo che sfondo una porta aperta".
Sanges, Erice dieci anni dopo. Come la trova?
Ho fatto un giro in lungo e largo, vedo il territorio comunque fermo rispetto a fenomeni culturali ed economici che invece avrebbero potuto e dovuto diventare punti di forza. Non voglio fare polemiche, lo ripeto, ma misarei aspettato un’azione più lungimirante da parte di chi mi ha sostituito al Comune.
Tranchida non ha operato male, lo dico onestamente, ma vedo un territorio frenato. Va ridata speranza e coraggio agli ericini ed ai trapanesi. Dovevamo vivere davvero un’era d’oro, dopo la Louis Vuitton Cup che ha reso questa terra
internazionale, ed invece siamo nettamente ritornati indietro”.
Nacci è stato suo vicesindaco, quali sono le peculiarità che lo rendono affidabile? 
Intanto è un medico ed è una persona competente e seria. E poi non posso non precisare che io, quando andavo in giro a rappresentare Erice nel mondo, dormivo sonni tranquilli sapendo che c’era lui in Comune. Due parole, invece,
vorrei dirle sulla Toscano:se la memoria non mi inganna, quando proponemmo la delibra sulla funivia lei, che era conisgliere comunale ai tempi, votò contro o forse uscì dall’aula consiliare. Oggi me la ritrovo candidata sindaco...
A Nacci feci un unico rimprovero: da medico è abituato alle diagnosi e quindi è, in un certo senso, drastico. In politica devi essere più malleabile e sapere dialogare con tutti. Oggi Luigi lo vedo nettamente più maturo e consapevole di quelle che
sono le reali necessità del territorio. Su lui e su Tonino d’Alì punto ad occhi chiusi”.

Con Ignazio Sanges siamo rimasti più di un’ora a chiacchierare, ci sarebbe da  scrivere tanto poichè i ricordi e gli aneddoti affioravano man mano. Ma per
ora va bene così...