Erice - Acque reflue non depurate a San Cusumano

A certificarlo è L'ARPA e a lanciare l'allarme sono i consiglieri comunali Mannina, Spina e Maltese

Erice - Acque reflue non depurate a San Cusumano

Dalle parti del pennello 35 che opera sul lungomare Dante Alighieri all'altezza del baia dei Mulini, sono state evidenziate tracce di sversamenti di acque reflue non depurate. A certificarlo è stata l'ARPA che, a seguito della segnalazione dei consigleiri comunali Simona Mannina, Piero Spina e Vincenzo Maltese, avevano richiesto apposite analisi approfondite dopo aver ricevuto diverse segnalazioni da parte dei fruitori delle spiagge circa il cattivo odore che si percepiva in quel tratto di mare. I tre consiglieri di minoranza si sono recati sul posto ed hanno, a loro volta, constatato che le segnalazioni dei cittadini rispondessero a verità. hanno, quindi, chiesto il 29 luglio, l’accertamento di possibili sversamenti presso l’Arpa, la Capitaneria di Porto e l’Asp.

La prima risposta dall’Asp quale evidenziava parametri nella norma ma, di contro, l’Arpa, ente regionale che si occupa di prevenire e contrastare l’inquinamento ambientale e marittimo, ha riscontrato in data 7 agosto la presenza di sversamenti.

Così scrivono, testualmente, gli agenti incaricati “arrivati sul posto si constatava che, dal pennello a mare denominato 35 vi era un flusso continuo di acque provenienti dall’interno dello stesso, maleodoranti tipico delle acque reflue”.

Effettuavano, quindi, due prelievi, alla presenza di tecnici del Comune, che confermavano trattarsi di “acque reflue urbane non depurate con presenza di alte concentrazioni di azoto ammoniacale (23 mg/l), tensioattivi (4,7 mg/l), Escherichia Coli (980.000 UFC/100 ml) e con un valore di COD (richiesta chimica di ossigeno) pari a 78 mg/l”.

L’Arpa sottolinea che già in passato vi era stata la stessa problematica, presso lo stesso pennello, di cui era stata messa a conoscenza anche la Procura della Repubblica.

Simona Mannina, Piero Spina e Vincenzo Maltese sollecitano un pronto intervento da parte dell'Amministrazione Comunale. Un provvedimento che, sottolineano, non può avvenire dopo la fine della stagione balneare.