Rabbia, dolore, sgomento. La cittadina di Salemi si è fermata oggi per l’ultimo saluto a Marisa Leo, uccisa a fucilate dall’ex compagno. Un’intera comunità stretta attorno alla famiglia della trentanovenne. Un’intera provincia unita nel dolore. Gremita la chiesa Madre di Salemi. Marisa è la settantanovesima vittima di quello che nel tempo è diventato un amore tossico, malato. Un amore che non ha nulla da offrire, solo da togliere.

Aveva provato ad allontanarlo quell’uomo con il quale aveva avuto una bambina. La denuncia per stalking nel 2020, poi ritirata proprio per amore di quella bimba. Lui, Angelo Reina, mercoledì scorso l’ha attirata con una scusa nelle campagne di contrada Ferla. Alla vista dell’ex ha fatto fuoco, più di tre colpi di fucile sparati all’altezza dell’addome, poi è fuggito verso Castellammare del Golfo dove si è tolto la vita.

“La morte di Marisa - ha detto il vescovo di Mazara del Vallo, Angelo Giurdanella, nel corso della sua omelia - ci ha fortemente scossi ed è calata la notte nel nostro cuore. Io non ho parole mie che possano lenire il vostro dolore. Per Marisa è finito solo il primo tempo, ma Dio ha voluto che cominciasse subito il secondo, quello che non finirà mai. Marisa - ha concluso il vescovo- continuerà a vegliare sulla sua bimba, sui suoi amici, familiari”.

Fiumi di lacrime all’interno della chiesa Madre, quando ha preso la parola il fratello di Marisa, Mauro: “Il suo sorriso - ha sottolineato - continuerà a vivere in quello della nostra piccola Alice”. A prendere la parola poi le amiche, il sindaco di Salemi, Domenico Venuti, il responsabile della cantina Colomba Bianca, dove la trentanovenne lavorava come responsabile alla comunicazione e marketing.

Un lungo applauso ha accolto il feretro di Marisa all’uscita della chiesa, poi è stato portato a spalla fino al cimitero di Salemi.