Alluvione a Salinagrande: i salicoltori chiedono il risarcimento dei danni

Presentato un esposto in Procura

Alluvione a Salinagrande: i salicoltori chiedono il risarcimento dei danni

Alcuni salicoltori, dopo la denuncia presentata dagli abitanti della frazione di Nubia,
hanno notificato agli organi competenti una richiesta di risarcimento danni e presentato una denuncia alla Procura, con l'assistenza dell'avvocato Maria
Giustiniano, affinché vengano effettuati gli opportuni accertamenti e valutati gli eventuali profili di illiceità penale.

E’ ancora vivo il ricordo del recente l’alluvione che pochi mesi fa ha colpito diverse aree del territorio, in particolare la frazione di Salinagrande del neo comune di
Misiliscemi.

Altrettanto difficilmente si possono dimenticare le immagini delle persone soccorse per strada, nelle auto e persino sui tetti a causa dell'enorme quantità di fango
riversatosi sulle strade a seguito dell’esondazione del Torrente Verderame, che ha
impedito la circolazione e invaso le abitazioni.

“Le Saline - spiega l’avvocata Giustiniano - fanno parte della Riserva Naturale
Orientata  Saline di Trapani e Paceco, istituita nel 1995 ed affidata in gestione al WWF.  Si tratta di una Riserva atipica in quanto le Saline di Trapani, che per il loro valore ambientale sono sottoposte a diversi vincoli di tutela, sono proprietà private dove, ancora oggi, viene effettuata un'attività industriale".

"Di fatto - prosegue Giustiniano -  le saline continuano ad esistere solo grazie alla passione e alla costanza dei proprietari e degli uomini che vi lavorano. Ricordo che la zona ha subìto dei danni nel corso dell’alluvione del 2003. E’ impensabile ed inaccettabile che le conseguenze di un evento meteo avverso possano compromettere il lavoro e il futuro delle famiglie e la stessa incolumità degli abitanti di un'intera frazione". 

"E’ necessario che i vari Enti - sottolinea la legale -  nello svolgimento delle funzioni che gli competono, intraprendano le azioni necessarie all'identificazione degli scenari di rischio probabili e, ove possibile, al preannuncio, al monitoraggio, alla prevenzione volta a evitare o a ridurre al minimo la possibilità che si verifichino danni conseguenti agli eventi, nonché a tutelare l’integrità della vita, dei beni, degli insediamenti e dell’ambiente dai danni o dal pericolo di danni derivanti da calamità naturali e da altri grandi eventi che determinino situazioni di grave
rischio". 

Il presidente della Regione, Renato Schifani, si è immediatamente recato sui luoghi e nei giorni seguenti ha emanato un decreto per dichiarare lo stato di crisi e di emergenza. Recentemente si è appreso della riprogrammazione dei fondi FSC che
vedrebbe destinati 15 milioni, di cui cinque milioni ai privati, a titolo di indennizzo per le popolazioni colpite delle alluvioni.

"Si auspica - conclude Giustiniano -  che l’erogazione, seppur insufficiente, ma comunque un piccolo passo, sia tempestiva, nel frattempo i salicoltori con la denuncia querela chiedono che vengano effettuati gli opportuni accertamenti e valutati gli eventuali profili di illiceità penale".