Mazara, il consigliere Randazzo torna in libertà

Era stato arrestato perché accusato di aver tentato di vendere materiale riservato su Messina Denaro

Mazara, il consigliere Randazzo torna in libertà

Torna in libertà Giorgio Randazzo, il consigliere comunale di Fratelli d'Italia a Mazara del Vallo, arrestato con l’accusa di aver tentato di vendere, con la complicità di un investigatore dei Carabinieri del materiale riservato sulla cattura di Messina Denaro a Fabrizio Corona.

Il Tribunale del Riesame ha accolto il ricorso di Randazzo e del suo legale e ha escluso il suo caso dalla competenza della Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo.

E’ lo stesso Randazzo a darne notizia con una lunga nota affidata ai social, nella quale sfoga tutta la sua amarezza.

Da oggi sono un uomo libero. Il Tribunale del Riesame ha accolto tutte le motivazioni dell’ Avv. Di Giorgi circa l’illegittimità della mia detenzione ed escludendo il mio caso dalla competenza della Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo.

Per la prima volta in vita mia sarò costretto a parlare di me e della mia storia.

19 giorni in cui il la mia casa è stata trasformata in prigione, forse, per la necessità di qualcuno di riempire un vuoto mediatico.

19 giorni di “bavaglio” a chi non ha mai indietreggiato di un millimetro dinanzi all’ipocrisia e all’omertà che pervade le radici di questa terra “bellissima e disgraziata".

19 giorni di lacrime e sangue in cui l’unico pensiero è stato pensare e ripensare a cosa non ho fatto e se tutto questo avrebbe consentito a me e la mia famiglia di sapere se ci fosse o meno un domani nella quale vivere.

Non mi sono mai sottratto alle mie responsabilità, sì a volte con incoscienza, ma sempre con coraggio e senza mai pensare se ciò avesse potuto portarmi giovamento.

Non ho mai abusato del mio ruolo politico e nella società svolgendo con anima, cuore e libertà il mio percorso al costo, consapevole, di poter danneggiare la mia vita, quella della mia famiglia e di tutti coloro i quali credono in me e mi vogliono bene che mai mi abbiano chiesto di piegarmi sebbene ciò avrebbe potuto portarmi vantaggi e prebende.

Per difendere questa terra ho rinunciato a tutto: denaro, incarichi, opportunità e la “benevolenza” dei chi ama vivere nella menzogna e nella volgarità della collusione in ogni sua forma.

Ho sempre pensato che essere un uomo libero “senza prezzo” in maniera inversamente proporzionale avrebbe potuto “istituire” una sorta di taglia sulla mia testa scatenando una continua caccia di certi e determinati ambienti, al fine magari di liberarsi di chi non si è mai girato dall’altra parte dinanzi ai diritti della gente e al dovere di interpretare al massimo i concetti di libertà, legalità e trasparenza.

Non ho commesso nessun reato “giuridico e morale”, e sebbene ci vorranno anni per la verità processuale che spesso non coincide con la verità reale, oggi riparto da qui: dal “processo mediatico”, ripreso da oltre 350 organi d’informazione, che combatterò fino all’ultimo dei miei giorni.

Mi avete tolto la libertà per 19 giorni.

Mi avete tolto per qualche settimana la legittimità del mio ruolo.

“Credete” di avermi tolto l’amore per questo territorio e la politica.

Ma non mi toglierete la cosa che più conta: la dignità, l’onore che mi porta a poter guardare ogni giorno con orgoglio mia moglie e i miei bambini e la “verità” che in apposita ed unica occasione a breve racconterò.

Non ho nulla da nascondere a differenza di certuni esperti in ipocrita moralità e presunta giustizia. Racconterò degli abusi e delle omissioni legati a questa storia, uno per uno, partendo anche da alcuni squallidi tentativi di sabotaggio perpetrati qualche giorno prima per “fottere il Consigliere Randazzo”.

E poi mi dedicherò anche a voi, i calunniatori da frustrazione, appartenenti alle più svariate categorie, dallo spacciatore al corrotto e tanti altri ancora che non basterebbe un’enciclopedia sino ai “giornalai” che con membri delle istituzioni “ricettano” notizie per 10 euro che mai nessuno perseguirà penalmente.

A costoro dico: “Volete sapere quale sia la vostra colpa”? Avete condiviso, inviato con goduria, commentato e speculato su tutto quello che è accaduto senza guardarvi allo specchio consapevoli della vostra “tortuosa” schiena, ben differente della mia, dritta e ligia al dovere.

E per gli avversari che mi considerate un “nemico”? Ci sarà anche il tempo per voi, perché nonostante la prima domanda che mi viene posta a pochi minuti della ritrovata libertà sia quella se credo ancora nella giustizia rispondo: “nonostante tutto ci credo ancora”.

Ma sarei ipocrita se non vi raccontassi che ogni giorno è un'altra la domanda che mi assilla sino a togliermi il sonno, ovvero, come ci si può fidare delle istituzioni e della giustizia (in senso lato) se è stato consentito per 30 anni ad uno stragista di vivere nel lusso a casa propria con la connivenza forse di centinaia di persone che mai sapremo chi siano? A questa domanda pur volendo non potrò rispondere, perché è mio dovere nei confronti dei miei figli e dei tanti giovani che mi seguono insegnare loro di non smettere mai di credere in questa Repubblica e nei valori della sua Costituzione e difenderla e onorarla ogni giorno.

Ci sarà tempo per tutto, ma oggi la priorità è trascorrere qualche giornata al mare in serenità con la mia irriducibile moglie e i miei due gioielli, riabbracciare il resto della mia famiglia mostrando loro la mia gratitudine per TUTTO e ringraziare la miriade di stupende persone che in queste settimane si sono mostrate vicine materialmente e moralmente  e infine coloro i quali (colleghi, partiti politici ecc) che, in rispettoso silenzio o con moderate esternazioni, hanno atteso e attendono il corso degli eventi per giudicare e non hanno smesso di credere in me e nella mia innocenza.

Grazie all’amico Avv. Massimiliano Di Giorgi per la sua grande professionalità e vicinanza.

Grazie a quei militari che quella notte con grande rispetto e delicatezza hanno fatto di tutto affinché l’innocenza dei ricordi e degli occhi dei miei bambini non venissero contaminati dall’immagine di un papà in lacrime “strappato” ai loro abbracci nel cuore della notte.

A tutti quanti, alla mia comunità “ideale” dico: sono tornato e continuerò senza esitazione il mio impegno per difendervi da ogni tentativo maldestro di danneggiare questa Città, questa terra, i valori della democrazia e della legalità e vi chiedo SCUSA se qualche mia leggerezza possa aver minato la vostra immagine, la vostra serenità e in qualche modo quello in cui avete sempre creduto. Vi voglio bene!