Spencer: viaggio introspettivo nella psiche di Lady D

Spencer: viaggio introspettivo nella psiche di Lady D

Settembre è sempre stato un mese poco amato. L’estate finisce e porta con sé non soltanto i giorni raggianti di sole, ma anche l’agiatezza delle ferie. Tuttavia, oltre alle giornate uggiose questo mese è stato segnato dalla morte di una delle donne più potenti: la regina Elisabetta II. Spogliata delle sue vesti di adolescente, dopo la morte del padre Giorgio VI, dovette indossare scettro, corona e mantello vellutati come prima erede al trono. Il suo regno è stato longevo e perpetuo per 70 anni dal 1952 fino al 2022. Nel Regno Unito e nel mondo Lilibeth è stata la donna più amata. I sorrisi accennati e la sua emotività visibilmente incatenata dai doveri a cui è stata improvvisamente chiamata a rispondere incalzano perfettamente il peso delle responsabilità di un capo dello stato. Una prigione che riveste tutte le mura dei palazzi reali e dunque una croce che ogni membro della famiglia reale è obbligato a portare con sé dalla sua nascita. Gli occhi puntati addosso da tutto il mondo e le rigide regole di una nobilità ormai stantia, colma di manuali di tradizioni e usanze tramandate gelosamente, sono la spada di Damocle della famiglia Windsor.

La rigidità dei ruoli e dei vestiti da incalzare è ciò che ha tormentato durante tutta la sua vita Lady Diana. Dopo aver conosciuto il principe Carlo, un uomo ancora follemente innamorato di Camilla Parker Bowles, i due si innamorano e si sposano. Nel film Spencer di Pablo Larraìn, Lady D viene impersonificata da Kristen Stewart. Un’interpretazione che lascia senza fiato. L’instabilità psicologica travolge lo spettatore proiettandolo nella mente di Diana. Una donna ingabbiata nella sua vita. Le sue psicosi fanno emergere l’ansia e la frustrazione di dover indossare un abito che le sta stretto. I raptus bulimici sembrano riuscire a rappresentare perfettamente la volontà di voler essere liberi come lo si è mangiando quantità di cibo smisurate e fiondandosi su quantità eccessive di zuccheri. Tuttavia, i picchi glicemici e la sovrapproduzione di serotonina innescano una sensazione uguale di intensità, ma contraria nello stato d’animo, che spinge la persona affetta da bulimia a voler vomitare il cibo ingerito, come se con quel gesto pensasse di depurarsi e non mettere a rischio il suo peso. Diana Spencer sfogava la sua sensazione di inadeguatezza con attimi di oscurità. Kristen Stewart riesce perfettamente a far trasparire, senza travisare, le sensazioni e l’emotività di Lady D.

Dalla prima scena siamo subito catapultati nel 1991, la famiglia reale britannica si prepara a trascorrere le vacanze di Natale nella tenuta della regina a Sandringham nel Norfolk. Diana cerca in tutti i modi di non raggiungere la destinazione, perdendosi nelle campagne anteposte alla tenuta. Ciononostante, in una piena crisi nervosa incontra il capo chef reale Darren McGrady che la invita a dirigersi a Sandringham. Mentre percorre i campi vicini con la sua automobile si rende conto che la residenza più vicina alla tenuta reale, da tempo abbandonata, è la casa della sua infanzia. Diana arriva finalmente al ricevimento della vigilia di Natale. I suoi figli William e Harry sono entusiasti di vederla. Quel legame così forte sembra essere l’unica cosa che la lega a quella famiglia, di cui non si sente minimamente di appartenere. Oltre al legame con la sua prole, ciò che più la trattiene dai suoi deliri è la sua guardarobiera Maggie, che la incoraggia a tenere testa alla famiglia reale. Nel frattempo nella tenuta Lady D trova il libro di Anna Bolena. Da quel momento in poi le scene quotidiane vengono trapposte a immagini paranoidi e schizofreniche in cui la principessa immagina di vedere Bolena. Il tutto viene aiutato dalle inquadrature e dalle luci che, come in un palcoscenico, fanno risaltare il personaggio in mezzo a numerosi attori.

Il rapporto coflittuale con Carlo fa emergere una Diana infantile, in cerca di attenzioni e capricciosa, mentre il marito, al contrario, cerca severamente di chiedere di contenere la sua emotività dato il ruolo che è chiamata a ricoprire. Distrutta dal peso della vita che vive si rifugia in quello che sembra essere ormai lo scheletro della sua casa dell’infanzia, lì i ricordi della sua età fanciullesca la invadono cullandola in sogni felici. Tanto che, improvvisamente alla vista di una rampa di scale, la voglia di suicidarsi è forte e sembra l’unica via da percorrere per mettere fine a l’incubo che diversamente nella vita reale sta vivendo. Fortunatamente a fermare quel delirio suicidia è lo stesso fantasma di Anna Bolena, che riesce a farla ritornare in sé. Arrivati al giorno di Santo Stefano, Maggie, mandata via da Carlo, viene richiamata a Londra. Le ultime scene immortalano le due donne su una spiaggia che diventa teatro di rivelazioni: Diana confida a Maggie i suoi disturbi mentali e i problemi coniugali, mentre Maggie confessa il suo amore per la principessa. Lady D, contraria alla presenza dei figli nella battuta di caccia, arriva nel luogo dove si svolge il tiro del fagiano, in cui il padre Carlo vuole mettere alla prova i figli come un rito fondamentale per interrompere l’età infantile. Così Diana riesce a riportarli a Londra, sottraendoli da quella tradizione bigotta, a cui lei era molto insofferente. Le ultime scena sembrano voler svelare qualcosa allo spettatore: il maggiore Gregory rimette il libro su Anna Bolena nella biblioteca, lasciando credere che prima fosse stato messo appositamente nella camera di Lady D. Mentre Diana e i suoi figli si allontanano sulle note di All I Need is a Miracle, si vede lo spaventapasseri nella sua vecchia tenuta, costruito da suo padre, indossare i suoi vestiti. Una volta arrivati a Londra, lo sguardo della principessa verso il Tamigi sancisce l’inizio dell’era della sua indipendenza dalla famiglia reale. Non solo Diana riesce a liberarsi del peso delle responsabilità reali, ma finalmente può volare liberamente come i fagiani salvati nella battuta di caccia.

La storia però racconta tutt’altro. Spencer rappresenta una realtà immaginaria dove Lady Diana riesce a risorgere dalle cenire, ma come non mai nella famiglia reale un matrimonio è per sempre. Per il popolo britannico e tutto il mondo Diana Spencer rimarrà anche dopo la sua morte la principessa della famiglia Windsor. Il segreto del suo successo tra i sudditi e il grande amore internazionale nei confronti di Lady D è sicuramente da attribuirsi alla sua ingenua e profonda emotività, che la principessa certamentamente faceva travisare in ogni occasione. Un carattere e un atteggiamento che tanto l’hanno lodata, quanto sono stati forse la causa della sua infelicità all’interno della famiglia reale.