Prosegue l'odissea dell'Ocean Viking

Prosegue l'odissea dell'Ocean Viking

La pioggia battente, il mare mosso. Un'altra notte difficile per i 306 naufraghi a bordo della Ocean Viking. Dopo nove richieste di soccorso, e il solito rimpallo di responabilità tra Italia e Malta, l'imbarcazione dell'Ong Sos Mediterranee è ancora in attesa di un porto sicuro di sbarco. Tra sabato e domenica evacuate d'urgenza tre persone, per ragioni sanitarie, accompagnate dai familiari. Tra di loro anche un minore assieme al fratellino. "Oltre a prenderci cura di persone con gravi ustioni da carburante e neonati che necessitano di cure regolari, siamo preoccupati per l'aggravarsi delle condizioni dei naufraghi con questo tempo. Siamo un'ambulanza galleggiante, non un ospedale. C'è urgente bisogno di un luogo sicuro, si legge in un tweet dell'Ong". Tra i 306 migranti a bordo, 35 donne e 84 minori, di cui molti non accompagnati. Ieri sera intanto, un peschereccio con 400 persone si è incagliato sugli scogli all'imboccatura del porto di Pozzallo. Sul posto sono intervenute le motovedette della Guardia Costiera, il nucleo sommozzatori dei Vigili del Fuoco e i mezzi dei Carabinieri, Polizia e Guardia di Finanza. A rendere difficili le operazioni di soccorso, coordinate dal Prefetto di Ragusa, Giuseppe Ranieri, presente sul posto, oltre al buio della notte, le avverse condizioni meteo. Il sindaco di Pozzallo, Robarto Ammaruna ha messo a disposizione la palestra comunale per le procedure di prima accoglienza.