Pallacanestro Trapani: le pagelle finali

I voti per la stagione appena conclusa, da leggere sempre con il sorriso ricordandosi di essere sempre Tifosi

Pallacanestro Trapani: le pagelle finali

Ultime pagelle, in questo caso stagionali, sempre senza prendersi troppo sul serio. 

- Andrea Renzi: il capitano ha iniziato la stagione con qualche acciacco. Spesso è oggetto delle discussioni tra i tifosi per quello che è il suo modo di giocare: Andrea oggi è un giocatore diverso da quello che era appena arrivato a Trapani. Il suo gioco è diverso rispetto a 5/6 anni fa, ma è anche normale. Il tempo passa (anche se chiaramente non stiamo certo parlando di un giocatore a fine carriera) e (ri)conoscere le proprie forze e le proprie debolezze è segno di maturità e questo vale anche per altri suoi omologhi nella categoria. Spesso deve fronteggiare avversari più giovani, sicuramente più acerbi, ma certamente più esplosivi e dinamici e fa più fatica ad avvicinarsi a canestro. La sua esperienza gli consente di andare a trovarsi, durante la partita, i momenti in cui andare a fare le sportellate oppure quelli in cui usare (o abusare per qualcuno) la sua mano educata. Resta comunque un valore aggiunto per questa squadra e il suo rendimento stagionale è stato all'altezza, del ruolo specifico e del suo ruolo di capitano. Voto 7.

- Marco Mollura: la sua "trapanesità" è un valore aggiunto, l'etichetta di leader emotivo della squadra ormai gli appartiene. Proprio per questo motivo è stato sicuramente tra quelli che maggiormente hanno risentito della mancanza di pubblico sugli spalti. La "garra" è il suo habitat, le dà e le prende, costantemente guardato a vista dalle giacchette grigie (in alcuni casi anche prevenute nei suoi confronti) e questo più di una volta ha condizionato le sue prestazioni e i suoi minutaggi, ma Marco è uno di quei giocatori che tutti i tifosi sognano di avere sempre nelle loro squadre. Difficilmente il suo tabellino resta vuoto, ma spesso sono più le cose che non vanno a referto che infiammano i tifosi. E la traduzione vivente di un detto che storicamente accompagna i desideri dei sostenitori granata sulla prestazione dei propri beniamini: "CUORE E ....... (omissis, ma avete capito). Personalmente, quest'anno, gli ho visto fare anche uno step dal punto di vista tecnico. Guerriero granata. Voto 7 (abbondante).

- Matteo Palermo: è il proprietario delle chiavi della squadra. Ci sono partite nelle quali sembra che la sua presenza sia secondaria, ma quando va a rifiatare in panchina, ecco che ti rendi conto della sua importanza capitale. La sua regia è imprescindibile, così come la sua grande capacità di mettere in ritmo i compagni. Ha fatto fatica nel playoff, non giocando all'altezza della stagione regolare, ma, a mio avviso, più per meriti dell'avversario, che per propri demeriti. Punto di partenza. Voto 7.

- Gabriele Spizzichini: quell'ultima rimessa, a 6" dalla fine resterà scolpita nella memoria dei tifosi, probabilmente seconda soltanto alla palla rubata da Daniele Parente a Davide Virgilio negli ultimi secondi di una famosa finale promozione. È stato croce e delizia per tutta la stagione, non riuscendo mai ad entrare appieno nel cuore dei tifosi. Va detto per onestà che ha dovuto convivere per tutta la stagione con vari acciacchi di natura fisica, giocando spesso in condizioni non perfette. Il suo rendimento è stato più di una volta ago della bilancia nella prestazione di tutta la squadra. Ha chiuso la stagione in crescendo, ha disputato un buon playoff, ma quella rimessa .... (Voto 6-).

- Curtis Nwohuocha: semplicemente sfortunato. Una stagione sfortunata, nella quale ha subito un doppio infortunio. Dal primo ce l'ha fatta a rialzarsi, lo farà anche dal secondo, questo è certo, ma purtroppo la sua stagione è finita anzitempo. Per le sue caratteristiche fisiche di atletismo e fisicità è insostituibile nello scacchiere del coach, la sua assenza nel playoff contro Udine è stata per Trapani probabilmente determinante. Il suo sorriso sulla barella a bordo campo a Pistoia, con il ginocchio andato, resterà una delle fotografie più belle della stagione granata. È un beniamino dei tifosi e non potrebbe essere diversamente. Ci auguriamo possa essere il "primo acquisto" per la prossima stagione. Voto 7 (più un grandissimo in bocca al lupo per una guarigione più rapida possibile). 

- Tommy Pianegonda: promosso stabilmente in prima squadra, questo ragazzino di Bassano, ha giocato spesso come un veterano. Nella prima parte di stagione, a causa delle tante assenze, anche troppo, ma senza mai accusare timidezza e/o impaccio. Quando è stato "restituito" al suo ruolo di under, ha fornito minuti di grande qualità e quantità, proponendosi spesso come prima scelta nelle gerarchie del coach. Insomma non è stato semplicemente colui che aveva il compito di far rifiatare Corbett. Tanti meriti sono anche del coach che gli ha dato fiducia, ma lui ha dimostrato di meritarla. Il compito per il prossimo anno è probabilmente quello di metter su qualche chilo per "tenere botta" contro avversari quasi sempre più strutturati di lui, ma il futuro è suo e noi siamo felici che possa continuarlo in maglia granata. Patrimonio. Voto 7- (meriterebbe anche qualcosina più, ma, come dicevano a scuola, ci teniamo bassi, così non si monta la testa).

- Hugo Erkmaa: anche lui a causa degli infortuni e delle tante assenze, nella prima parte di stagione ha giocato molto di più di quanto avrebbe dovuto, ma nel suo caso, questo ha determinato un carico di responsabilità probabilmente eccessivo, per questo ragazzo che alla resa dei conti era sempre un under. Quando la squadra è tornata al completo e i suoi minutaggi si sono ridotti, ha giocato con più serenità e ha migliorato le sue prestazioni. Resta però il fatto che, ad inizio stagione, le aspettative su di lui erano diverse. Voto 6- (con l'augurio che comunque questa stagione gli sia utile per la sua crescita tecnica e psicologica).

- LaMarshall Corbett: il Maresciallo è la punta di diamante di questa squadra, la migliore guardia che abbia mai indossato la maglia granata. Impossibile criticarlo. Va detto però che quest'anno ha fatto più fatica dell'anno scorso, ma sono tanti i fattori che possono avere influito. In primis la mancanza della famiglia, che in questa stagione marchiata dalla pandemia, gli è sicuramente mancata più di ogni altra cosa. Chi vive il palazzetto sa che la famiglia Corbett era perfettamente inserita nel contesto trapanese. Si fa presto a dire che sono professionisti, ma la famiglia resta un riferimento importante per chi comunque si trova lontano da casa. È andato in crescendo e il finale di stagione è stato all'altezza della sua fama. Nel playoff ha fatto fatica ma più per i meriti della gabbia che Boniciolli gli ha costruito intorno. Vedremo cosa succederà quest'estate, rivederlo con la maglia granata anche il prossimo anno, oltre ad essere un record, sarebbe veramente un grande colpo. Indiscutibile. Voto 7. 

- Shonn Miller: una scoperta. È arrivato a Trapani in un momento di emergenza e il merito è innanzitutto dello staff tecnico che ha saputo scovarlo. Ha regalato in più di una occasione effetti speciali che da tanto tempo non vedevamo a Trapani. La sua fisicità straripante più di una volta è stata devastante per gli avversari. La nota negativa sono stati alcuni eccessi di nervosismo che diverse volte hanno condizionato le sue prestazioni, ma che almeno per questa stagione, possiamo classificare come peccati di gioventù. Sicuramente dovesse riuscire a trovare l'accordo per rimanere un altro anno a Trapani farebbe felice tutta la tifoseria granata. Crack da educare. Voto 7-

- Luciano Tartamella: aggregato stabilmente alla prima squadra, anche per lui c'è stato più spazio nella prima parte di stagione. La sua missione era sempre quella di svolgere il lavoro sporco, sacrificandosi sugli avversari di turno, per far rifiatare i senior. Aggiunge anche la sua quota di "trapanesità" che non guasta e che, se saprà proseguire in questo suo percorso di crescita, lo farà diventare un beniamino dei tifosi. Come per tutti gli altri under il futuro è nelle sue mani. Voto 6.5.

- Bogdan Milojevic: è arrivato a Trapani in piena emergenza, in un momento nel quale a causa degli infortuni la squadra era senza centri. Non poteva essere il salvatore della patria, ma francamente ci aspettavamo qualcosa di più. Forse ha risentito della differenza nel cambio di categoria, in fondo anche lui è un under, ma anche quando la situazione si è normalizzata, con i titolari dentro e lui che doveva contribuire con minuti di qualità per fare rifiatare i compagni, quasi sempre si è fatto trovare impreparato. È giovane, questa di Trapani potrebbe comunque essere per lui un'esperienza importante per sua crescita personale, almeno glielo auguriamo. Voto 5 (di incoraggiamento)

- Salvatore Basciano: sfrontato, sfrontatissimo.... ha letteralmente "mangiato" il parquet tutte le volte che è stato utilizzato. La sua tecnica di tiro, piedi per terra, è praticamente perfetta, deve "costruirci" intorno tutto il resto, ma la base di partenza è eccellente e ovviamente il futuro è suo. Anche lui è un patrimonio della Pallacanestro Trapani che verrà. Testa bassa e pedalare deve essere il suo mantra, per lui che ha anche il "peso" di essere il figlio di "quello che porta la palla". Voto 6.5.

- Daniele Parente (e staff tecnico): Daniele è una certezza di questa squadra e di questa Società. A prescindere dai contratti, se chiedessimo a ciascun tifoso di fare un solo nome per il prossimo anno sono quasi certo che tutti farebbero il suo. Ha fatto di necessità virtù per almeno metà stagione, dovendosi inventare soluzioni in alcuni casi estemporanee. Ma sempre con grande serietà e serenità. L'inizio stagione avrebbe potuto travolgerlo, avrebbe travolto anche coach più navigati, ma ha saputo superare la buriana e quando poi ha riavuto tutti i suoi uomini i risultati sono arrivati. Eccellente nella gestione degli under che ha saputo motivare, inserire, coinvolgere, stimolare e soprattutto valorizzare. Ovviamente interfacciandosi con uno staff ormai affiatato e consolidato nel tempo. Da blindare (se possibile). Voto 7,5.