L'intensa vita di Vita

Un libro sulle donne e sulla forza di un sentire autentico

L'intensa vita di Vita

di Josepha Billardello

Durante le vacanze natalizie, trascorse purtroppo tra influenza, raffreddori e tamponi covid , mi sono ritagliata uno spazio tutto per me, dedicandomi a ciò che più mi piace: leggere e scrivere.  Dicembre in fondo è il mese adatto a riflettere sulla propria vita, tirare un po' le somme, fare il cosiddetto punto della situazione. Desideravo del tempo per me e mi sono fatta un regalo, dialogando con i personaggi dei libri che ho scelto, incontrando luoghi e persone straordinarie.

 L'intensa vita di Vita di Candida Ippolito è il primo libro che ho letto durante questo caratteristico periodo e mi sono sentita subito avvolta da un'atmosfera di pace e dalle emozioni vibranti di una storia nata nel cuore della Sicilia del dopoguerra. Le pagine del romanzo, capitolo dopo capitolo , mi hanno tenuta legata alle vicende narrate.

La dolcezza del racconto mi ha fatto assaporare i singoli momenti in cui le storie dei protagonisti accadono e si manifestano, simili a petali di un fiore che si schiudono e inebriano l'aria con la loro essenza. La forza del romanzo, presente nel linguaggio deciso dell'autrice ,si concretizza nelle scelte compiute dai personaggi ,scelte desiderate anche se difficili, giuste ma scomode, responsabili e meditate.

Chi non ha il coraggio di essere felice non merita la felicità . Soprattutto se la sua mancanza di coraggio genera l'infelicità altrui” dirà Vita al figlio Michele che ha paura di vivere il suo amore per Isabella.

Il coraggio non abbandona mai la nostra protagonista, Vita, nemmeno nel momento in cui decide di testimoniare contro la Mafia. “Faccio ciò che è giusto fare” afferma davanti agli occhi dei suoi cari, pieni di apprensione per lei.

La ribellione nei confronti della prepotenza e dell’ingiustizia e la lotta per affermare i sentimenti a discapito dei pregiudizi sociali contraddistinguono questa donna libera che non si ferma di fronte all'arroganza di una società prettamente maschilista.

Le pagine sussurrano le sue speranze e le sue vittorie, il sogno di un mondo che si trasforma e che, con il passare degli anni, assume il volto di due bimbe, Vita e Margherita.

Pagina dopo pagina veniamo a conoscenza dei loro sogni. Vita, come la nonna, decide di lottare contro le ingiustizie e la piaga della mafia. Margherita decide di prendersi cura della malattia mentale e di alleviare le sofferenze di tutti coloro che a causa delle loro difficoltà psichiche vengono relegati ai margini della società. Le due sorelle , che progettano il futuro, con i loro slanci, l'ingenuità della giovinezza e la solidità dei legami familiari, mi coinvolgono nel loro piccolo e grande mondo e quando giungo all'ultima frase dell'ultima pagina mi sento un po' triste perché devo abbandonarle.

L'atmosfera gioiosa della loro famiglia mi riporta col pensiero ad un'altra storia che ho amato molto e che continuo ad amare, Piccole donne. Ecco che intravedo già la casa imbiancata e un caminetto acceso, attorno al quale, tra allegria e serie riflessioni, quattro sorelle parlano,  sognano, spiano il mondo fuori dalla finestra preparandosi a diventare donne. E mi consolo pensando che ogni libro che leggiamo, inevitabilmente, rimane dentro di noi per sempre.