'Tutti lo sanno'

Il film racconta di una famiglia, in qualche modo allargata, dove tutti effettivamente lo sanno: l’intreccio

'Tutti lo sanno'

I figli sono di chi li fa o di chi li cresce? È questo l’interrogativo davanti al quale ti mette il film di Asghar Farhadi. Perché io davvero non lo so. Si, sono scientemente convinta che se arrivasse un marziano intelligente a dire ai miei che non sono figlia loro, nulla cambierebbe. E non per il semplice fatto, inconfutabile, che io abbia gli stessi occhi di mamma e le stesse espressioni di papà. C’è qualcosa di più profondo: il midollo. Ed altrettanto immutato resterebbe se dicesse a me che sono venuta al mondo per altri amori. E del resto, io non avrei potuto chiedere famiglia migliore di quella che ho. Ed i miei migliori lo sono, davvero. Anche di  me. Che, invece, sono sempre così irrequieta ed esistenzialista.
Tutti lo sanno, racconta di una famiglia, in qualche modo allargata, dove tutti -effettivamente- lo sanno: L’intreccio. Che, da un certo momento in poi, sfida o comunque incuriosisce chi lo guarda. Che, a mio dire, è il vero discrimine per cui scegliere di vedere o meno un film. Ed io ve lo consiglio.
È vero, quindi: tutti lo sanno. Ma è altrettanto vero che “tutti sanno tutto”, leitmotiv che personalmente mi infastidisce quasi, ma emerge in maniera predominante in ognuno di loro. È una famiglia nostalgica. Lo si evince dalla scelta monocromatica del regista, ma anche dal modo in cui i protagonisti rimpiangono, ed a tratti rivendicano un passato, forse migliore, ma, del quale non credo siano stati in grado di farne “tesoro”. Nessuno ha fatto pace con i propri errori.
Bea, moglie di Paco, svela una verità ineluttabile “non parlare delle cose non le rende meno reali”, ed in qualche modo, è quello che lei prova a fare. Perché anche lei, nonostante non sia membro di quella famiglia, attorno alla quale però  la sua vita gravita, sa tutto. Sa perfino, fin da subito, come fronteggiare l’evento -funesto- che  porterà alla distruzione della sua famiglia. E lo fa con un disperato cinismo, che mette in crisi anche me. Ma non, chiaramente, Paco, il marito. Interpretato da Bardem, fulcro centrale, attorno a cui ruota tutto. Tutti lo sanno. Lo sa anche la Cruz, nel ruolo di Laura, innamorata da sempre di Paco. E forse per sempre?