'Impossibile non amarli!'

L’uomo è davvero il miglior amico del cane ?

'Impossibile non amarli!'

Se volessimo dare una definizione precisa ed il più possibile realistica al significato di “migliore amico”, potremmo legarla a concetti come presenza, lealtà, sincerità, supporto ed affetto incondizionato.

La fedeltà di un cane è un bene prezioso che impone obblighi morali non meno impegnativi dell'amicizia con un essere umano”. E' una frase di Konrad Lorenz, uno dei più noti zoologi ed etologi, che descrive perfettamente quello che dovrebbe rappresentare il rapporto tra l'uomo e colui che definiamo “il nostro migliore amico”: il cane.

Ciò che lega l'uomo al cane, è qualcosa di profondo e a tratti misterioso, che ha origini antichissime.

L'Ancient Genomics Laboratory del Francis Crick Institute di Londra ha scoperto genomi di cani antichi dell'Eurasia vissuti ben undicimila anni fa e distinguibili in circa 5 tipologie di cani diversi.

A quanto pare, però, il primo avvicinamento del cane all'uomo ci fu tra 25.000 e 40.000 anni fa con la prima separazione tra cane e lupo e quindi il primo probabile addomesticamento da parte dell'uomo. Questo è quanto è emerso anche dalla ricerca del Dipartimento di scienze della vita e Biotecnologie dell'Università di Ferrara. Ci sono prove molto evidenti della migrazione di esseri umani e cani appartenenti alle stesse linee genetiche che riescono a collocare anche storicamente, questo rapporto così speciale. In pratica, dove andava l'uomo, andava il suo cane.

Ci sono persone attratte dai cani fin dalla tenera età, e chi, invece, scopre il rapporto con loro da adulte, ma il filo conduttore di questa esperienza, è la straordinarietà di questo legame.

Nessuno può trattenere un sorriso davanti ad un cucciolo, chi non vorrebbe accarezzare la folta pelliccia di un bel gigante buono, oppure guardare la straordinaria capacità di una cane da pastore?

Ma che cosa ci lega così tanto ai cani?

E' proprio il caso di dirlo: è tutto un gioco di sguardi.

Ricerche scientifiche hanno dimostrato che il cane segue lo sguardo dell'uomo a cui è legato, ed è l'unico animale, a quanto pare, a riuscirci. Non ci riesce lo scimpanzé, nostro diretto parente, ma nemmeno il lupo, che condivide con il cane il 98,8% della genetica.

Le ricerche hanno evidenziato che il cane, oltre a seguire il nostro sguardo, è in grado di guardare nella nostra direzione se si trova in difficoltà e addirittura, pare abbia modificato la struttura oculare durante la sua evoluzione, per riuscire ad essere più efficace nell'interazione visiva con l'uomo. Siamo, in pratica, un punto di riferimento molto importante per loro.

L'essere umano è particolarmente attratto dall'aspetto di cani che richiamano in qualche modo i bambini. Testa grande e fronte larga, occhi profondi e tondi, evoluzione di una capacità inconscia di aumentare, tramite la mimica facciale, il senso di accudimento nei nostri confronti.

Fateci caso: nessun animale è in grado di trasmetterci tristezza, o allegria, indifferenza o pietismo quanto il nostro cane. Chi, guardando il proprio migliore amico non ha pensato almeno una volta: “gli manca solo la parola”? E' proprio quella capacità di “imitare” i nostri sguardi ad incastrarci emotivamente, nessuno è così simile a noi nelle mimiche facciali.

Un legame antichissimo ed indissolubile quello tra uomo e cane che poggia le sue basi non solo a livello emozionale ma anche, quindi, morfologico. E' stato scoperto infatti, che il cane è praticamente l'unico animale in grado di sollevare il sopracciglio, ingrandendo così, l'occhio, e facendolo apparire più infantile al nostro sguardo, attraendoci.

Ma se ancora non ci bastasse, ulteriori studi condotti sul rapporto uomo-animale, ha evidenziato che questo legame è anche di tipo neurochimico e funzionale.

I livelli di ossitocina, chiamato anche ormone dell'amore, e di dopamina, hanno un picco in salita, quando il proprietario interagisce con il suo cane. Risonanze magnetiche al cervello umano, hanno dimostrato che queste specifiche molecole si innalzano anche se il proprietario è portato a guardare immagini del suo beniamino, esattamente la stessa cosa che succede alle madri quando guardano i loro figli.

Indiscutibile è l'importanza dei cani e di altri animali come gatti, cavalli, delfini e piccoli pets, nelle terapie di tipo psicologico e non solo. I nostri amici cani, nello specifico, sono oramai facenti parte parte della comunità dei terapisti anche negli ospedali, nelle case di cura, nelle scuole, nei centri per anziani. Sono preziosi alleati per chi soffre di attacchi epilettici, di panico, per i diabetici, i non vedenti o i disabili. Senza dimenticare l'enorme aiuto come soccorritori; in acqua, da ricerca o emergenza come recupero superstiti sotto macerie, valanghe o terremoti.

Inoltre sono validi, inconsci, aiutanti nel ridurre lo stress (sempre più le aziende che concedono l'accesso ai cani negli uffici), nell'abbassare i rischi cardiaci, nel combattere demenza e solitudine.

Insomma, la storia con il nostro migliore amico, sembra un meraviglioso racconto di amore incondizionato, rispetto e gratitudine.

Ma non è sempre così, perché a quanto pare, se una parte degli esseri umani considera il cane un amico, un compagno di vita, un figlio, una parte altrettanto grande, purtroppo, considera il cane l'ennesima creatura da sfruttare, maltrattare, abbandonare quando non è più utile.

Alcuni esempi che, certamente, non vi piaceranno:

gli allevamenti di cani di razza. Non tutti, ovviamente, non demonizziamo i professionisti seri.

Quando andate nelle fiere di animali (altro abominio da eliminare) o quando leggete annunci di vendita cuccioli, vi siete mai chiesti, da dove vengano quei piccoli? Ci sono vere e proprie “fabbriche” di cuccioli, soprattutto nell'est Europa, che sfornano per lo più piccoli malati, strappati prematuramente alle cure delle mamme e con annesso sviluppo di problemi comportamentali. Per non parlare degli stessi genitori fatti riprodurre, anche in maniera forzata, per sfornare il più alto numero di cuccioli, senza le dovute cure o precauzioni sanitarie e la relativa morte continua e costante di queste piccole innocenti creature. La maggioranza di questi piccoli non giunge in Italia vivo, perché colto da malattie infettive mortali.

le corse dei levrieri. Appassionati di corse e scommesse canine? I protagonisti della vostra passione sono i levrieri, i cani più veloci al mondo. Un vero e proprio business fatto di maltrattamenti (fino dall'inizio dell'addestramento), privazioni, mancanza affettiva, sostanze dopanti, abbandoni e morte. Si, avete letto bene: morte. Perché quando un levriero non sta nei tempi, si infortuna, non è più abbastanza veloce o raggiunge i 3 o 4 anni, ossia quando viene considerato “vecchio” viene tranquillamente abbattuto. O impiccato, come accade nella solare Spagna ai Galgos, i levrieri da caccia.

colli di pelliccia. Quando comprate un nuovo giubbotto, fate attenzione al collo di pelliccia che vi sta adornando il collo. Qui non solo cani, ma anche gatti, conigli e altri animali, vengono scuoiati vivi per abbellire i vostri abiti di un oggetto che non vi serve esattamente a niente.

 Come da comunicazione OIPA (Organizzazione Italiana Protezione Animali) sono di cane le pellicce in cui c'è scritto: Asian jackal, Asiatic racoonwolf, Asian wolf, cane procione, cane selvatico, Corsak, Corsak fox, dogaskin, dogue of China, Finnracoon (asiatico), Fox of Asia, Gae wolf, Gubi, Kou pi, Lamb skin, Loup d’Asie, lupo Asiatico, lupo cinese, Murmanski (molto diffuso), Nakhon, Pemmern wolf, procione asiatico, Sakhon, Sobaki, Special skin.

Io penso che possiate farne a meno, voi cosa ne pensate?

la piaga degli abbandoni. Italia da primato con 500-700 mila cani randagi vaganti (con rischio di incidenti annessi) e circa 90.000 cani che fanno ingresso ogni anno nei canili sanitari, come da dati dati LAV (Lega anti vivisezione) ed ENPA (Ente Nazionale Protezione Animali). I modi per aiutare questi animali sono sempre gli stessi (e meritano un approfondimento a parte): sterilizzazione, presa di responsabilità, adozioni fidate. Insomma, se desiderate un cane, adottatelo dai canili. Qui ci sono cani che sono nati dietro le sbarre, senza aver commesso nessun reato e che ci muoiono, senza aver mai provato l'ebbrezza di toccare un prato o vedere il mare e senza aver mai provato l'effetto di una famiglia. La legge è dura (ma non abbastanza) ed il reato di abbandono di animali è punibile con l'arresto fino ad un anno di detenzione e una multa da 1.000 a 10.000 euro;

combattimenti tra cani. Una piaga molto di moda in ambito malavitoso che frutta denaro e uccide a più non posso. Non solo i cani obbligati a combattere, ma anche quelli utilizzati per l'addestramento, cani di ogni tipologia per innescare l'aggressività della vittima finale: il combattente.

furto di cani: sempre più in aumento. Cani rubati sotto gli occhi dei proprietari, all'interno di giardini o di proprietà. Colpisce prettamente i cani di razza, che verranno utilizzati come riproduttori, per i combattimenti o per la preparazione a questi.

catene ed isolamento sociale. Avete un cane chi vive costantemente alla catena, in un serraglio isolato del giardino o non ha mai accesso alla casa? Oltre ad essere illegale l'uso della catena, e dopo aver visto quanto siete importanti per il vostro cane, non pensate che gli stiate facendo del male? I cani sono animali sociali e più di qualsiasi altra cosa, amano noi. Avete mai osservato veramente i cani? Indipendentemente dalla mole e da quanto spazio abbiano a disposizione passano tutto il loro tempo, attaccati al proprietario. Fateli vivere nelle vostre case, accanto a voi, non ve ne pentirete.

vivisezione: i cani, soprattutto i beagle (proprio il caro Snoopy), ma non solo, sono tra le vittime predilette dell'infame ed obsoleto mondo della vivisezione. Un mondo nascosto, ostruito da interessi antiquati ed ovviamente di stampo economico. Qualcosa che ci viene spacciato come necessario, ma necessario non è, anzi. Assolutamente un argomento da approfondire. Potete leggere preziose informazioni nei siti di LAV e Animal Care (che si occupa di ricerca scientifica senza l'uso di innocenti).

maltrattamento genetico: vi piacciono i cani sempre più piccoli o col naso sempre più schiacciato? Sono vere e proprie manipolazione genetiche e spesso esaltazioni di malattie molto gravi, come il nanismo. E' il caso ad esempio di cani come il Carlino o il Bouledogue francese. Cani impossibilitati a respirare correttamente per seguire le nostre mode, che spesso muoiono per collassi o arresti cardiaci causati da queste menomazioni imposte. Un'assurdità che andrebbe abolita. Fortunatamente la direzione pare essere questa.

zoorestia: veri e propri abusi sessuali, non solo dall'azienda del porno (illegale la produzione in Italia, ma non il commercio) e i famosi bordelli, dove i cani vengono violentati da persone chiaramente malate di mente.

violenze domestiche e non solo. Casi eclatanti di cani gettati dalle finestre o abbandonati sui terrazzi al sole e senza acqua. Tutti ricorderanno Angelo, il cane impiccato da quattro ragazzi che ancora scodinzolava loro mentre moriva. Condannati a 16 mesi, non hanno scontato un solo giorno di carcere.

Ci sono tante cose che si potrebbero raccontare del meraviglioso (e terribile) rapporto che lega l'uomo ed il cane, ma penso che nessuno come questo pezzo, tratto dal libro “DOGS” dei biologi americani Lorna e Raymond Coppinger possa esprimere meglio ciò che è il mio pensiero finale:

Il fatto che i cani rappresentano un beneficio per le persone, però, non significa che le persone siano un beneficio per i cani. Il fatto che i cani possano essere trasformati in perfetti animali da compagnia non significa che lo si debba fare. Il fatto che abbiano nature sociali dolci e adattabili non significa che possiamo sfruttarli impunemente. Il fatto che abbiano forme infinitamente malleabili non ci dà il diritto di selezionare deformità che ci piacciono. Io credo che gli umani abbiano raggiunto il punto in cui devono ammettere di essersi approfittati troppo della buona natura dei cani”.

Melissa Del Duca