Problemi dentali, i consigli del veterinario Pietro Ingrande (VIDEO)

E poi come sempre il nostro angolo rivolto a chi ha bisogno di aiuto e la divina Charlie

Problemi dentali, i consigli del veterinario Pietro Ingrande  (VIDEO)

Lavate regolarmente i denti al vostro cane o al vostro gatto? Il vostro veterinario controlla accuratamente il cavo orale dei vostri amici a quattro zampe quando li visita? I vostri pet hanno un alito cattivo? Quella dell'igiene orale nei nostri amici a quattro zampe è una faccenda serie e delicata che non va presa sotto gamba. Ecco perchè sull'argomento abbiamo chiesto lumi al nostro amico veterinario dottore  Pietro Ingrande che fedele al suo stile, ha fornito un'analisi attenta e dettagliata su cosa e come trattare la pulizia dentale dei nostri animali. A lui la parola, buona lettura.

Principali problemi dentali e paradontali: il tartaro in cane e gatto

Ogni giorno i nostri animali domestici dividono con noi gli spazi più intimi. Ci leccano, ci baciano quando rientriamo da lavoro, spesso dormono addirittura nei nostri letti. Vi è mai capitato in queste occasioni di condivisione di percepire un odore nauseabondo provenire dalle loro bocche?

Ad un veterinario viene subito in mente questa domanda, perché si tratta quasi sempre del primo e unico motivo che spinge le persone a portare i propri amici dal veterinario per un controllo orale. Ma attenzione: noi sappiamo che quando questa situazione si verifica, purtroppo, è già tardi.

Infatti l’odore sgradevole è il segnale di una forte infiammazione associata alla fermentazione batterica. Sapevate che nella bocca di uno dei nostri animali possono annidarsi fino a quattrocento, cinquecento diverse specie di batteri?

Questi organismi si replicano a dismisura nella cavità orale e sono causa delle così dette malattie dentali e paradontali.

Ecco come fanno.

Prima si crea la placca dentale: si tratta di una pellicola asettica, di probabile origine salivare, che ricopre i denti e crea un terreno perfetto per la crescita dei microrganismi.

La pullulazione dei microrganismi porta a un ispessimento della placca e alla conversione ad un metabolismo batterico in anaerobico con produzione di sostanze acide che vanno a ledere lo smalto dentale.

La placca mineralizza e si forma così il temuto tartaro. Nei nostri animali si presenta molto spesso e di colore marroncino.

Al di sotto dello strato di tartaro prosegue la replicazione batterica. I batteri aggrediscono anche le gengive infiammandole e creando retrazione gengivale, esposizione della radice dentale ed indebolimento del sottile osso alveolare che contiene i denti bene incastonati in mandibola e mascella.

Questo processo rende i denti mobili e, a lungo termine, ne causa la caduta. Gravi infezioni dentali possono purtroppo portare anche a dolore intenso orale e a diffusione per via ematica dei batteri su organi vitali causando gravissimi problemi renali, polmonari e cardiaci in particolare. Va inoltre sottolineato che questo processo è decisamente più rapido nei cani di piccola taglia.

Noi umani riusciamo a prevenire in modo efficace questi problemi grazie all’igiene orale quotidiana e recandoci almeno una volta l’anno per una corretta detartrasi dal dentista.

I nostri animali, invece, oltre a non sentire la necessità di lavarsi i denti, sono soliti lamentarsi poco e convivere silenziosamente con questo problema. Questo è il motivo per cui ci accorgiamo sempre in ritardo che qualcosa non va.

Cosa possiamo fare per risolvere il problema del tartaro di cani e gatti?

Informiamoci: facciamo domande al veterinario che sarà felice di fornire le corrette informazioni riguardo lo stato attuale della bocca e dei denti del nostro animale. Durante la visita annuale sarà sempre cura del medico eseguire una corretta ispezione del cavo orale e valutare lo stato gengivale, l’accumulo di tartaro e la presenza eventuale di altre patologie come le neoplasie orali (purtroppo non esistono solo placca e tartaro).

Preveniamo: ci sono alcuni accorgimenti che ci aiutano a prevenire e rallentare il problema. Oggi sono disponibili presidi efficaci per la spazzolatura e la pulizia, oppure presidi dietetici che rallentano la formazione della placca (diete o integratori). Il normale cibo secco non sembra svolgere una prevenzione efficace rispetto a quello umido.

Curare: risolvere una sofferenza silenziosa. Quando possibile, in caso di gengivite possiamo consigliare di ricorrere a farmaci antinfiammatori o antibiotici per dare sollievo immediato al paziente. Se poi risulta necessaria la pulizia orale l’unico modo efficace per farlo è l’ablazione – cioè la rimozionedel tartaro con ablatore a ultrasuoni in anestesia gassosa.

Rimozione del tartaro in anestesia

Non si tratta affatto di una procedura di serie B! Comporta gli stessi rischi anestesiologici di un intervento chirurgico e va effettuata con determinate precauzioni:

paziente intubato e su tavolo inclinato per la sicurezza anestesiologica e per evitare respirazione di detriti infetti;

dotazione di strumentazione dentistica di qualità con frese e trapani per effettuare eventuali estrazioni (i denti con le radici esposte vanno estratti!);

valutazione attenta di tutti i denti e delle tasche parodontali (gengivali);

eventuali ricostruzioni chirurgiche delle gengive.

Attenzione: non abbinare alla detartrasi atri interventi chirurgici per evitare diffusione batterica sui siti di intervento (una volta eliminato il tartaro le gengive sanguinano e attraverso lesioni i batteri possono finire sui siti dell’intervento chirurgico portati dal flusso sanguigno!). E’ una pratica assolutamente da sconsigliare, meglio due anestesie o se possibile risolvere prima il problema più importante.

E per il gatto?

Vale tutto quello che abbiamo detto riguardo al cane, anche se la deposizione di tartaro è più lenta ed ha un’incidenza minore.

Nel gatto sono molto frequenti lesioni orali su base virale (calicivirosi), oppure su base linfoplasmacellulare o autoimmune.

Infiammazioni di questo tipo portano spesso ad intenso dolore ed alla caduta molto precoce di tutti i denti. E’ bene quindi durante la visita eseguire un controllo della bocca anche nei felini, sempre che essi siano d’accordo… le mani ovviamente le offre il vostro veterinario con il solito sprezzo del pericolo!

Pietro Ingrande

E' ora di cambiare argomento. Prima di passare alla divina Charlie, oggi vogliamo proporre due appelli. Il primo è per la nostra adorata Bianchina che come avrete sicuramente letto, sta di nuovo male. E’ stata ricoverata d’urgenza in clinica a Palermo per una grave infezione intestinale. (LEGGI QUI LA STORIA). La nonnina guerriera investita all’interno dell’Autoparco comunale di Trapani ha ancora bisogno del nostro aiuto: non lasciamola sola, facciamole sentire tutto il nostro affetto! Il secondo appello invece è per Kiro, un cucciolone di 9 anni bellissimo e dolcissimo che cerca di nuovo casa. La sua mamma umana ha perso il lavoro e non può più prendersi cura di lui come si deve. (LEGGI QUI LA STORIA). Si avvicina Natale e i bei gesti di cuore e solidarietà non sono mai abbastanza. Aiutiamo queste due sfortunate creature!!!!

Alla prossima settimana, bau bau

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