Problemi con le orecchie dei nostri pet? Il veterinario Pietro Ingrande risponde (VIDEO)

E poi come sempre il nostro angolo rivolto a chi ha bisogno di aiuto e la divina Charlie

Problemi con le orecchie dei nostri pet? Il veterinario Pietro Ingrande risponde (VIDEO)

Per caso capita che i vostri amici pelosetti abbiano problemi alle orecchie? Dipende molto dalla razza è vero, ma in generale le otiti sono un vero e proprio rebus per tutti i nostri amici a quattro zampe. Cani o gatti che siano. Tanto che abbiamo deciso di chiedere aiuto al nostro amico veterinario Pietro Ingrande, che con la pazienza che lo contraddistingue in ogni occasione, ha cominciato col suo solito piglio accademico a spiegarci le cause mediche delle malattie che colpiscono spesso i nostri pet. Consigliandoci poi soluzioni e terapie, usando termini tecnici certo, ma spiegandoli nel contempo. Così che tutti riusciamo a capire di che parlano i veterinari quando visitano noi cuccioloni, rasserenando noi isterici accompagnatori. E dunque quello che per tutti noi si chiama Otite, per i medici veterinari diventa una cosa super seria, che può arrivare ad un intervento chirurgico che prende il nome di Teca-Lba. Ma leggiamo e capiamo come ci si arriva e come si può intervenire su di essa, leggendo l’articolo del nostro veterinario, Pietro Ingrande.

Teca -Lbo

Con il termine Teca –Lbo (Total Ear Canal Ablation – Lateral Bulla Osteotomy) si intende una procedura chirurgica che prevede la rimozione del condotto uditivo esterno e di porzioni di parete latero-ventrale della bolla timpanica al fine di eseguire un’accurata asportazione dei tessuti in essa contenuti.

L’ablazione totale del condotto uditivo prevede l’asportazione della porzione cartilaginea ed epiteliale del canale verticale ed orizzontale del canale auricolare e, assieme all’osteomia laterale della bolla, è generalmente praticata quando altri trattamenti chirurgici come la resezione della parete laterale del condotto uditivo e l’ostectomia ventrale della bolla non hanno avuto successo.

INDICAZIONI NEL CANE

Otite proliferativa cronica “ultimo-stadio” (E.S.O. End Stage Otitis), con ostruzione del canale orizzontale e verticale.

Otite persistente nonostante un precedente intervento chirurgico (resezione parete laterale, ablazione condotto verticale, pull-trough, osteotomia ventrale).

Neoplasia

Collasso o stenosi del canale auricolare orizzontale con o senza metaplasia cartilaginea (ossificazione) secondaria a otite cronica media.

Trauma grave del condotto uditivo.

Accesso para-auricolare.

Otite media intrattabile.

Corpi estranei.

Incidenza

Cocker Spaniel/Spinger Soaniel

Labrador

Pastore Tedesco.

Età/tipo di portamento della pinna non sono statisticamente significativi.

INDICAZIONE NEL GATTO

Neoplasie: adenocarcinoma gh.ceruminose; carcinoma squamocellulare.

Polipi: all’orecchio medio; all’orecchio esterno; del rinofaringe.

Otiti: esterna cronica; media cronica.

E.S.O. End Stage Otitis

E’ una otite cronica con occlusione del condotto auricolare orizzontale, perdita e rottura della membrana timpanica ed estensione dell’infezione attraverso il meato acustico esterno della cavità timpanica. L’occlusione del condotto auricolare orizzontale è dovuta a stenosi o collasso causato da fibrosi, calcificazione e metaplasia ossea della cartilagine auricolare ed anulare, con presenza di epitelio iperplastico che causano un deficit anatomico del lume del canale orizzontale.

SEGNI CLINICI

Molti di questi soggetti presentano segni clinici da oltre un anno e sono stati sottoposti a differenti trattamenti medici che sono risultati inefficaci.

Scuotimento della testa; trattamento; portamento anomalo della pinna; presenza di essudato; dolore all’orecchio; odore; problemi dermatologici come seborrea, atopie, piodermiti, pulicosi, demodicosi, ipotiroidismo; Head tilt (testa ruotata): causata da dolore del canale auricolare o della bolla o per malattia veswtibolare periferica (ristagno orizzontale, atassia, parziale o completa disfunzione del Nervo facciale); corner; fistola-paraauricolare; dolore all’apertura della bocca: neoformazione ossea periostale sulla superficie rostrale della bolla.

VALUTAZIONI PREOPERATORIE

Prima di decidere di operare un paziente vanno eseguiti alcuni esami: Esame fisico generale e dell’orecchio in particolare, oltre che dermatologico e neurologico. Va poi effettuata una valutazione radiografica e un esame emocromocitometrico e biochimico. Vanno inoltre eseguiti esami colturali fungini e batterici,prima di informarsi sulle terapie mediche e chirurgiche che il paziente ha affrontato nel tempo.

Di particolare importanza risultano poi glie sami neurologico per valutare la funzionalità dei nervi facciale, oculosimpatico e vestibolare. Il 15% dei pazienti con otite terminale presenta infatti un deficit parziale o completo del nervo facciale e uditivo del paziente con l’utilizzo dei potenziali evocati (Baer Brain Stem Auditory Evoked Responses).

TECNICHE CHIRURGICHE

Solitamente è necessario intervenire nei casi di: otite proliferativa intero condotto, otite persistente nonostante altri interventi, traumi, stenosi, neoplasia, ascessi parauricolari e difetti congeniti. Le tecniche utilizzate sono: la resezione della parte laterale (Zepp), l’ablazione del canale verticale e quella totale del condotto. Per le otiti croniche esterne e medie si utilizza invece la tecnica delle Osteotomia laterale della bolla timpanica, anche in associazione all’ablazione.

COMPLICANZE INTRA-OPERATORIE

Ogni cosa che si esegue un intervento possono sorgere alcune complicanze. In questo tipo di operazioni i rischi sono i seguenti: Emorragia (resezione della vena retroglenoidea), stiramento o resezione del Nervo facciale, alterazione dell’anatomia normale dovuta all’ossidazione del canale auricolare, ascessi para-auricolari, tessuti neoplastici, ispessimenti del canale orizzontale dovuti a fibrosi, metaplasia ossea e ascessi intorno alla cartilagine anulare e auricolare.

COMPLICANZE A BREVE TERMINE (1-14 giorni)

Se durante dovesse invece filare tutto liscio che si spera sempre, potrebbero insorgere alcuni problemi che spariscono comunque nel giro di un paio di settimane al massimo. In questo caso parliamo di Disfunzione del Nervo facciale (assenza di riflesso della minaccia, paralisi del labbro e della pinna, cioè la parte esterna dell’orecchio), problemi vestibolari (head tilt, nistagmo orizzontale, atassia). Disfunzione del nervo Ipoglosso (perdita di saliva, disfagia), essudazione della ferita chirurgica, parziale o completa deiscenza della ferita dovuta a infezione o causata dalla compromissione del supporto vascolare e cellulite acuta.

COMPLICANZE A LUNGO TERMINE

Ci sono infine alcuni problemi che possono rimanere anche dopo l’interevnto. E cioè: grattamento delle orecchie, scuotimento della testa, dolore, Head tilt (testa girata), talvolta Horne, fistola para-auricolare, piodermite superficiale, ascessi e paralisi del Nervo facciale (assenza minaccia, paralisi labbro e orecchio).

COMPLICANZE: COME COMPORTARSI

In caso di infezioni dettate da un prolungato drenaggio dell’incisione, dalla deiscenza della ferita o da fistole para-auricolari è bene intervenire con il ridrenaggio e courettage della bolla, anche con osteomia ventrael.

Nel caso invece di problemi neurologici come paralisi dei nervi Facciale o Ipoglosso, disfunzioni vestibolari, sindrome di horner e sordità bisogna fare delle distinzioni. Se il problema riguarda la paralisi facciale, pazienza (succede nel 58% dei casi). Certo il nostro amico perderà un po’ di espressività ma sarà comunque in grado di fare tutto il resto come prima e anzi meglio. Se il danno invece è al nervo Ipoglosso la storia è già più seria. Noi veterinari lo definiamo un danno iatrogeno che può arrecare pregiudizio alla salute e che viene spesso causato da una incisione troppo estesa e dall’uso di strumenti non appropriati. Per quanto riguarda, infine i disturbi vestibolari (head tilt, nistagmo, debolezza posturale, e sordità essi attengono ad una disfunzione vestibolococleare. Soggetti con disturbi vestibolari preoperatori si presentano dopo la chirurgia con head tilt persistente e nisagmo temporaneo. Questo suggerisce che il danno all’orecchio interno è antecedente all’intervento.

La sintomatologia può peggiorare immediatamente dopo la chirurgia a causa dell’infiammazione acuta e alla diffusione dell’infezione nell’orecchio medio.

COMPLICANZE NEL GATTO

Nei nostri amici felini di solito, dopo l’intervento, ci troviamo di fronte a problemi di tipo neurologico nonostante una meticolosa dissezione chirurgica. O all’insorgere della sindrome di Horner (ptosi, prolasso della nittitante e miosi) che spesso rimane permanente. La neuropraxia al nervo facciale al contrario si risolve normalmente in 4 settimane.

Nella maggior parte dei casi, comunque, per quanto riguarda i mici, si tratta purtroppo di tumori maligni, normalmente curabili se non hanno già invaso l’orecchio medio.

CAPACITA’ UDUTIVE POST-TECALBO

I soggetti con otite terminale infatti presentano un grave calo delle capacità uditive che non vengono ulteriormente diminuite da questo tipo di intervento. La conduzione del suono avviene attraverso l’osso e non l’aria.

In conclusione, questo tipo di intervento cela un discreto tasso di complicanze per la difficoltà della procedura chirurgica e per le potenziali infezioni post-operatorie dovute da contaminazioni batteriche. La procedura è difficile e invasiva ma risolutiva: migliora infatti notevolmente la qualità di vita dei soggetti. I risultati a lungo termine sono buoni, addirittura eccellenti nella maggior parte dei casi con risoluzione dei segni clinici. Il risultato estetico è accettabile, soprattutto quando la pinna rimane dritta in testa. E tra i gatti è motivo di vanto!

Dott. Pietro Ingrande

Certamente il problema, quando si tratta con i medici, è capire i termini con cui si esprimono. E chiaramente non vogliamo fornire un "compendio della prim'ora". Ma abituarsi a sentire e a capire alcuni dei termini che riguardano i nostri amici pet, visto che loro non parlano, ci sembra necessario e indispensabile. In ogni caso, siamo pronti a rispondere a qualunque domanda o chiarimento.

Detto questo passiamo all'appello della settimana che stavolta riguarda una principessa guerruiera Xina che ha tanto bisogno di una casa tutta sua e di una famiglia che la accolga e la aiuti a ricostruirsi una vita. (leggi qui l'appello).

Infine, ma mai per ultima, spazio alla divina Charlie e alla sua vena canterina. A voi la sua performance e alla prossima settimana. Bau Bau

 

Problemi con le orecchie dei nostri pet? Il veterinario Pietro Ingrande risponde (VIDEO)

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