Bertram Tortona, un organico di prim'ordine

Punta al salto di qualità la prossima avversaria della Pallacanestro Trapani

Bertram Tortona, un organico di prim'ordine

Un organico di prima qualità, quello della Bertram Tortona, prossimo avversario della Pallacanestro Trapani.  Obiettivo successo finale. L’organico è diretto da Marco Ramondino il cui sistema è costruito sul gioco controllato e sulla ferocia difensiva e minuziosa organizzazione tattica. Per quanto riguarda i singoli, l’ala è lo statunitense Jamarr Rodez Sanders (1988), un esterno eclettico e dal grande impatto fisico che può giocare su tutti i ruoli sul perimetro ed ha impatto in entrambe le metà campo. Eccellente da oltre l’arco dei 6.75. Sul perimetro c’è pure Lorenzo Ambrosin (1997) per il quale la doppia cifra di media è ormai una consuetudine. Può portare anche palla. Duttile. Segue il playmaker, confermato, Riccardo Tavernelli (1991) che garantisce sempre un livello di playmaking coi fiocchi. Molto abile in 1c1. Prezioso poi il suo contributo a rimbalzo (dato il ruolo), mentre il tiro dal campo lo premia a giorni alterni, soprattutto da tre. Poi c’è l’ala argentina Agustin Fabi (1991), che a Reggio Calabria ed in parte Latina ha fatto grandi cose. È un atleta tatticamente versatile e non facile da leggere per le difese avversarie, poiché giostra indifferentemente tra il ruolo di “3” e quello di “4”, colpendo con le sue doti di tiratore e passatore sopraffino. Il tiro da tre è la sua specialità. L’ala-pivot del 1996 Luca Severini è arrivato “in corsa” da Treviso nella passata stagione. Decisivo, con doppia cifra assicurata, buone percentuali da sotto, rimbalzi e visione di gioco da esterno. Tira tanto dalla distanza. A seguire Jalen Cannon (1993) che ormai da anni viaggia a ritmo da MVP. I centimetri non sono tanti ma sopperisce con una disarmante forza fisica, garantendo al proprio staff tecnico una versatilità e duttilità che si rivelano davvero preziose nello scacchiere tattico. Un altro “nuovo” è l’ala Giulio Gazzotti (1991).  Molto pericoloso come lungo atipico, il classico “4” versatile in grado di “aprire” il campo col tiro da fuori. Un “piccolo” di spessore è senz’altro il playmaker, confermato, Bruno Mascolo (1996).  Aggressività ed intensità di gioco sono le sue caratteristiche. Dall’Eurobasket Roma è arrivata la promettente guardia del 2000 Matteo Graziani che assicura principalmente tiro da tre (la specialità della casa). Giovane, con margini di crescita. Interessante l’ italo-ghanese del 2001 Samuel Sackey che ha le caratteristiche del lungo moderno, con buona tecnica anche se deve migliorare dal punto di vista atletico e dell’impatto fisico con la gara.

 

Nella foto il coach Ramondino