Matteo Pizzolato lascia per sempre la sua Paceco
Noto per il suo bar e per l'amore per lo sport e la musica
- Sport
- Calcio
- Antonio Ingrassia
- 4 anni fa 30 dic 2020 Tot.269
Un altro personaggio “illustre” di Paceco ha lasciato da pochi giorni la vita terrena. Si tratta di Matteo Pizzolato uno specialista artigiano gelataio, grande sportivo e componente della banda musicale Citta’ di Paceco. Chi andando a Paceco non ha conosciuto il suo bar. E’ stato tra i fondatori della Polisportiva Paceco nel 1976 di cui è stato pure presidente per alcuni anni e presidente della Banda Musicale “Citta’ di Paceco. Lo sport era il suo argomento principale sul quale intavolava accese discussioni. Con la sua Polisportiva Paceco riuscì a coinvolgere tre discipline sportive come calcio, basket e pallavolo. Come indica il caro amico Pino Ingardia “era lui a preparare di persona quel thè caldo che ‘i ragazzi debbono avere assolutamente –diceva- per riprendere forza e spinta’, il miglior thè del mondo firmato Bar Pizzolato!”. Matteo Pizzolato da alcuni anni si era, come indicava lui stesso, “allitticatu”, ma il simpatico ricordo della sua presenza divertente con le sue squadre di calcio dei tornei estivi rimane nella mente di tutti. Indimenticabili le sue frasi. Una fra tutte quando si giocava d’estate riguardava il terreno di gioco infuocato dal caldo afoso che definiva “u cufularo ardenti”. Era uno, indica Pino Ingardia, che simpaticamente fraternizzava con fratello Pio, fratello Blunda, fratello D’Aleo, fratello chicchessia perchè “siamo tutti fratelli”. Una volta –nel post partita- si permise anche di dare un consiglio tecnico speciale all’icona Pio Cusenza “Debbo dire a mio fratello Pio, che deve “cambiare” allenatore: lui faccia il Presidente e il dottor Blunda faccia l’allenatore, per quello che ho visto in campo”. Insomma un personaggio d’altri tempi, uomo umile profondamente innamorato della sua Paceco. Persone che ormai, purtroppo sono in rara estinzione e il cui ricordo sprona anche i più inetti. Addio “zu Matteo” che la terra le sia lieve”.
Antonio Ingrassia
Le radiocronache del Trapani calcio. Ho iniziato così la mia avventura a partire dal 1977 per poi entrare a far parte di tante redazioni televisive e del mondo della carta stampata. Una grande esperienza scrivendo di tutto e su tutto per cercare di vincere sempre, così come nel mondo di ciò che è la mia passione: la sfera di cuoio.