Il dopo gara di Trapani-Portici

Mister Torrisi: "Chiedo scusa per il mio gesto, ma faccio fatica"

Il dopo gara di Trapani-Portici

E'  stato un dopo partita abbastanza "caldo" quello tra Trapani e Portici. Si è presentato per primo in conferenza stampa il mister, che si fa fatica a definire ospite, Andrea Ciaramella. L'ex giocatore granata, visibilmente emozionato, ha ringraziato per la bella accoglienza ricevuta. Sulla partita ha detto che in questo momento alla sua squadra mancano almeno tre elementi, uno per reparto, per cercare di centrare l'obiettivo della salvezza. 

Ma l'attenzione di tutti era verso le dichiarazioni del mister granata. 

Nonostante la vittoria, infatti, più di un mugugno si è sollevato, soprattutto dalla tribuna, durante la gara. 

Il tappo è saltato al momento del secondo gol di Kragl, quando mister Torrisi, "esultando", ha avvicinato la mano all'orecchio, con un gesto apparentemente polemico. Il gesto non è passato inosservato a più di un tifoso e per parecchi minuti l'aria è stata "sportivamente irrespirabile". Anche lo stesso presidente Antonini era visibilmente infastidito per la situazione. 

In conferenza stampa, il mister granata ha voluto subito chiarire il suo pensiero: "Se qualcuno si è sentito offeso dalla mia esultanza con le mani sull'orecchio non era mia intenzione e chiedo scusa. È stato un momento di liberazione e nulla più. Chiariamo subito l'aspetto del gioco, il Trapani ha avuto numerose occasioni tra primo e secondo tempo. Non ha mai subito il Portici. Il Trapani ha solo l'obbligo di vincere, non fare sempre 5 a 0. Non siamo al circo, nessuno spettacolo, il Trapani deve solo vincere. Ho difficoltà a capire cosa intendono per bel gioco". 

E' stata una arringa accorata quella del mister granata, a palese e legittima difesa del suo lavoro: "La gente può pensare quello che vuole l'importante è che anche la tribuna sostenga la squadra sempre non a periodi, come fa la curva. Il mio calcio è questo, questa è serie D non B. Neanche ad alti livelli è così, forse le squadre di Guardiola, di Klopp. Non siamo al cinema o a teatro, dove si sceglie un genere che però può piacere ad uno e non ad un altro. Non è facile giocare con la squadra avversaria chiusa tutta in difesa. Io sono pagato per fare i numeri e i fatti. Abbiamo subito pochissimi gol, siamo primi, abbiamo la migliore difesa di tutti i gironi. Un applauso alla curva che è sempre contenta quando si vince e grazie al presidente che mi ha rassicurato." 

La partita è chiaramente passata quasi in secondo piano rispetto a questo sfogo del mister granata. 

Il pensiero di chi scrive è che, come sempre, la soluzione sta nel mezzo. 

Il Trapani gioca male? 

Si, anche se ha ragione Torrisi quando dice che il tutto è opinabile. Però questa rosa dovrebbe esprimere una qualità tecnica superiore e soprattutto, ad eccezione forse di Reggio Calabria, non ha mai dato la sensazione di entrare in campo per "azzannare" la partita, attaccando gli avversari, andando a prenderli al limite della propria area, con la voglia di voler chiudere la partita nel minor tempo possibile. Piuttosto più volte le partite del Trapani hanno dato la sensazione di basarsi sul fatto che, prima o poi, il gol sarebbe arrivato, magari anche da un calcio piazzato (che tuttavia non può certamente essere una colpa), senza rischiare nulla. 

Torrisi ha sbagliato con il suo gesto? 

Sicuramente, ma si è scusato, è pur sempre un uomo, che in questo momento sa che sta rispettando (non importa il come) quello che gli è stato chiesto e che è dall'anno scorso che ritiene di essere preso di mira a prescindere.

I "tifosi" hanno sbagliato? 

Sicuramente. Il pubblico ha il diritto sacrosanto di lamentarsi se ritiene di non gradire quel che vede, però contestare pesantemente una squadra come se stesse lottando per non retrocedere e, in alcuni casi, offendere pesantemente la persona (Torrisi) è totalmente fuori luogo. 

Fermo restando che, fra qualche mese, nessuno ricorderà che contro il Portici si è vinto con un rigore e una punizione, ma conterà soltanto il risultato finale conseguito e, forse, quel giorno, saremo finalmente tutti d'accordo.