Le società di serie D sul piede di guerra

Chiedono la sostituzione degli attuali vertici

Le società di serie D sul piede di guerra

Il mondo della serie D è in pieno fermento. Sotto accusa il protocollo anti-Covid non diretto nella maniera giusta e per una gestione poco incisiva del duo formato da Cosimo Sibilia e Luigi Barbiero, rispettivamente presidente e coordinatore interregionale della Serie D. I problemi sono natio in primavera quando i campionati furono interrotti diverse volte senza prendere mai conclusioni ben decise e valide. Si attese l’estate dopo assicurazioni che erano colme di ottimismo e invece fu annunciata la sospensione definitiva del torneo, senza restituire ai club i soldi delle iscrizioni. La stagione attuale è partita tra tante incertezze con partite sospese e la mancanza di dialogo fra  le società e la Lega. Tra l’altro nonostante le società abbiano versato i soldi delle  iscrizioni e le casse della Lnd siano state rimpinguate anche dalla FIGC, pare non sia arrivato alcun aiuto economico. I club attendevano, dato il momento particolare del Covid, la restituzione delle somme versate relative al periodo di stop e la riduzione delle tasse d’iscrizione. Cosa che non è stata compiuta. Da notizie che giungono dal Nord pare che sia stata lanciata una petizione per chiedere le dimissioni dei vertici della serie D. Pare che sia in arrivo anche un’interrogazione parlamentare sulla gestione della Lnd – grazie all’interessamento dell’onorevole Paola Frassineti.  Le società chiedono di ripartire al più presto possibile e l’auspicio generale è che il presidente della FIGC, Gabriele Gravina, prenda posizione e sfiduci Sibilia in consiglio federale. Insomma i club sono sul piede di guerra e chiedono di essere liberati dalla attuale gestione.