Tanto tuonò che (alla fine) ... non piovve.

Si è alzato un polverone, ad onor del vero, quasi esclusivamente sui social, riguardo a questa “dichiarazione” che da ieri sera circola, appunto sul web, diffusa dalla redazione de “IL CATANISTA” nel corso di una trasmissione radiofonica, secondo la quale l’attuale proprietà del Trapani Calcio, nella persona del presidente/proprietario Marco La Rosa (titolare del pacchetto di maggioranza nella misura del 70%), starebbe preparando un vero e proprio “trasloco armi e bagagli” dalla città falcata in direzione di Acireale, da completarsi il prossimo anno, con tanto di nomi di dirigenti che lo seguirebbero o meno in questa nuova avventura (Chiavaro si, Marino no).

Ovviamente tanto è bastato affinchè sui social, si scatenasse un tam tam mediatico tra i tifosi con i due inevitabili schieramenti che si sono ben presto formati: "Io lo avevo detto", o anche "Io lo sapevo" i più gettonati da una parte, "Non è possibile" e "È una bufala" dall'altra.

Ciò alla fine ha “costretto” il Presidente Marco La Rosa a rispondere in maniera ufficiale. 

E’ opportuno fare una breve premessa: nel calcio, abbiamo più volte potuto constatare che nella storia sono state fatte tante operazioni riuscendo ad aggirare (in maniera legale sia chiaro) quel che i regolamenti non consentivano. Detto questo, il “trasferimento di titolo sportivo” nel calcio non è un’operazione prevista dall’attuale regolamento, almeno non in questi termini. Giusto per avere un riferimento preciso NON è la stessa situazione DATTILO/TRAPANI di un paio d’anni fa con il cambio di denominazione consentito dalla vicinanza geografica. Né tantomeno è un’operazione come ne accadono tante nel basket dove si compra il “titolo sportivo” e lo si trasferisce dove si vuole. Sarebbe invece chiaramente possibile, ma è un altro scenario formale e giuridico, che La Rosa vendesse a terzi il Trapani e andasse a poi rilevare l’Acireale. 

A parere di chi scrive, la situazione prospettata è decisamente nonsense. La Rosa ha fatto parecchi investimenti, tanti dei quali coperti dalle sponsorizzazioni, tanti con proprie risorse, ma tanti che hanno anche durata pluriennale: per questo, almeno in questo momento non sarebbe logica un’operazione del genere, ma come premesso, nel calcio tutto è possibile.

E’ molto più che probabile che questo argomento terrà banco per ancora tanto tempo, anche perché, come si dice in questi casi, è possibile tutto e il contrario di tutto. Ma, sempre a parere di chi scrive, tenuto conto del contesto nel quale è partita la dichiarazione, che è sul web ed è di dominio pubblico, il confine tra la boutade e la notizia di cronaca supportata dai fatti, è veramente sottile.

In ogni caso, il Presidente Marco La Rosa ha ritenuto di intervenire. E anche lì si potrebbe aprire un mondo: è corretto replicare ad una dichiarazione fatta sul web? E quindi, ad ogni piè sospinto, dovremo attenderci sempre una replica?

“Excusatio non petita, accusatio manifesta” potranno dire i più dotti malpensanti, proprio perché è possibile tutto e il contrario di tutto.

Personalmente, e concludo, credo che stavolta la replica della proprietà sia stata tempestiva e dovuta. Non tanto nei confronti dei tifosi, per quanto ovviamente parte in causa nello scenario sopra descritto, ma soprattutto nei confronti degli sponsor che stanno sostenendo il progetto Trapani Calcio e soprattutto nei confronti di tutti coloro che, a vario titolo, lavorano all’interno del Trapani Calcio e non mi riferisco ai calciatori. 

Questa la dichiarazione del Presidente Marco La Rosa, diffusa attraverso i canali social della società granata:

“In relazione a quanto riportato da alcuni organi di informazione in merito ad un presunto interessamento nei confronti di altra Società, questa Proprietà precisa che ciò è assolutamente infondato. Si smentiscono quindi qualsiasi illazione e false informazioni confermando il progetto già intrapreso nei confronti dell’FC Trapani.”

Il Presidente,

Marco La Rosa

Alla prossima puntata.

(Foto FC Trapani Calcio)