Grande città, le precisazioni del comitato su un nostro titolo
E le considerazioni del direttore Nicola Baldarotta
Ieri pomeriggio ci arriva, da parte di Salvatore Aleo, presidente del neo (non ufficialmente costituito, riteniamo) comitato per la fusione fra Trapani ed Erice, una inaspettata richiesta di precisazioni in merito all'articolo pubblicato da questo giornale lo scorso venerdì ed inerente le dichiarazioni del comitato stesso circa la sinergia fra il Comune di Trapani e quello di Erice per quanto riguarda il servizio di controllo del territorio. Definire inaspettata questa richiesta di precisazioni è il minimo, considerato che il corpo dell'articolo riportava senza alterazioni il senso del loro comunicato. Ci siamo permessi, però, di interpretare (è anche questo il compito di una redazione giornalistica, saper leggere fra le righe e fare chiarezza per chi legge) la "prima uscita pubblica" di questo futuro regolarizzato comitato. Abbiamo, infatti, sottotitolato "Un comunicato a firma Aleo apre le danze e la battaglia contro Tranchida e Toscano" perchè, e proverò a spiegarlo dopo, di battaglia si tratta. A meno che non siamo davanti all'ennesimo, banale ed inutile, sterile tentativo fine a se stesso e portatore soltanto di "scumazza".
Ma ci arrivo fra un po'. Intanto, così come richiesto dal Presidente Salvatore Aleo, pubblico integralmente la nota inviataci.
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Preg.mo Direttore,
Nel leggere l’articolo de “Il Locale news” del 19 febbraio, rilevo che, pur riportando esso e abbastanza fedelmente quanto deliberato dal Comitato che mi onoro di presiedere, sintetizza con il sottotitolo “Un comunicato a firma Aleo apre le danze e la battaglia contro Tranchida e Toscano” un contenuto che ci è del tutto estraneo.
Un titolo, o sottotitolo, come Ella mi insegna, salta all’occhio del lettore e resta nella sua memoria, a lungo e a maggior ragione di chi, per fretta, disinteresse od indolenza, non si addentri nella lettura del testo che del titolo costituisce approfondimento ed esplicazione.
Pertanto, nel ringraziarLa per lo spazio e la visibilità che sta dando e che sono certo continuerà a dare alla nostra iniziativa, che coinvolge – tra favorevoli, contrari, indifferenti o scettici – l’intera cittadinanza, ed essendo nostra unanime e ferma intenzione evitare che taluno possa, seppur involontariamente, travisare il nostro pensiero, La prego di provvedere, nell’occasione più prossima e con le adeguate modalità, alla rettifica della notizia, così titolata.
Porgo a nome mio personale e dell’intero Direttivo, a Lei ed ai suoi collaboratori, i più cordiali saluti ed auguri di un buon lavoro, per un servizio, quello dell’Informazione, assolutamente indispensabile a supporto del faticoso cammino di una democrazia partecipata e pienamente consapevole. Democrazia diretta che si affianca e non si sostituisce a quella rappresentativa; ma a cui, per Costituzione e in tempi bui come quelli che viviamo, sarebbe poco elegante non prestare il dovuto, attento ascolto.
Trapani, 20 febbraio 2021
Salvatore Aleo
Presidente del Comitato “Erice e Trapani, un solo Comune”
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Il presidente Aleo mi consenta alcune personali considerazioni, a margine delle sue precisazioni: ero fra i redattori del giornale TP (1998) dell'editore Ignazio Grimaldi che, per primo, avviò la discussione sulla rettifica dei confini fra Trapani ed Erice. Ero e continuo ad essere fra i sostenitori consapevoli della necessità di arrivare ad un ragionamento concreto sulla nascita di una città unita (che sia solo accorpando le frazioni a valle di Erice al resto della città di Trapani, o che ci si spinga a ragionare su una dimensione ancora più grande), ero in prima linea - da giornalista e direttore dell'emittente televisiva Canale 2 - quando venne chiesto agli abitanti di Erice cosa ne pensassero della "grande città" (primo mandato da sindaco di Erice di Giacomo Tranchida)... ero e continuo ad essere un convinto sostenitore di questa "battaglia". Ieri come oggi, e probabilmente anche domani.
E non è affatto sbagliato definirla una "battaglia", caro presidente Aleo. Si tratta, nè più nè meno, di questo: una battaglia che ha già lasciato sul campo morti e feriti (a parte i cittadini che non sono MAI stati debitamente informati sulle reali conseguenze positive o negative di una fusione o di una rettifica dei confini) ad iniziare da chi, da candidato sindaco o da sostenitore della proposta, s'è visto tagliare fuori da determinati ragionamenti politici e civici.
E' una battaglia che va combattuta con concretezza e con serietà, ma ancora prima serve abnegazione e totale dedizione. Altrimenti, mi perdonerà Aleo, saremo soltanto all'ennesimo tentativo sconclusionato e mal organizzato di agire.
Mi rendo conto, però, che all'interno del comitato rappresentato da Aleo, a partire dallo stesso Aleo, ci sono tanti cittadini volenterosi che, però, hanno anche amicizie e rapporti personali con il sindaco di Trapani, Giacomo Tranchida, e con la sindaca di Erice, Daniela Toscano, e non vogliono (o non possono) inimicarseli.
Ma loro, è evidente già dagli ultimi due comunicati a loro firma, la battaglia contro l'ipotesi di fusione l'hanno già avviata. Specialmente Giacomo Tranchida che è abituato alla pugna e, di solito, non lascia feriti sul campo.
Se Aleo e gli altri componenti del comitato non si sentono pronti a sfidare, con proposte serie e concrete, Tranchida e Toscano e tutti gli altri che si opporranno ai ragionamenti sulla fusione, beh... allora sarebbe opportuno che lasciassero spazio a chi, invece, si sente le spalle larghe tanto da non avere paura di "battagliare".
Non si può stare con due piedi in una scarpa.
Volete davvero la Grande Città? Allora dovete combattere. Senza infingimenti, senza giravolte. A meno che non sia, questo comitato, solo un modo per avere un minimo di visibilità propedeutica a... farvi accreditare in determinati ambienti.
Ribadisco, quindi, il mio personalissimo pensiero: quella sulla Grande città è sempre stata una battaglia e come tale va portata avanti.
Diceva don Abbondio, nei Promessi Sposi: "Il coraggio se uno non ce l'ha non se lo può dare". Ed aveva ragione.
Qui, però, non servono i don Abbondio. Serve coraggio e lucidità per combattere.
Vi auguro buon lavoro. Possiate trovare la forza interiore per decidere, davvero, che strada volete intraprendere.
Nicola Baldarotta
Direttore Responsabile di questa testata giornalistica