Trapani-Erice, la città unita è possibile: arriva il supporto del comitato nazionale per le fusioni

L'associazione FCCN si dice disponibile a fornire tutti gli strumenti e le leggi per arrivare all'obiettivo

Trapani-Erice, la città unita è possibile: arriva il supporto del comitato nazionale per le fusioni

Si chiama Fccn (Fusione comuni coordinamento nazionale) ed è l'associazione nazionale che si offre di dare una voce più forte e compatta a tutti i Comitati che, localmente, promuovono le fusioni di Comuni come strumenti di ottimizzazione e di sviluppo attraverso l’Italia. 
Presidente è Antonello Barbieri, vice presidente invece Emilio Torri. 
Le attività dell'associazione Fccn si svolgono lungo tre assi principali: rappresentare i propri soci nelle più alte istituzioni per farne crescere l’attenzione e sollecitare maggiore supporto, sostenere le attività dei comitati con istituzioni locali e regionali anche mediante interventi autorevoli e predisporre e diffondere tra i soci informazioni ed esperienze utili alla promozione delle fusioni presso le varie parti interessate. 
E stanno guardando dalle nostre parti.
Il presidente, dottor Antonello Barbieri, ha contattato personalmente questo giornale per avviare un rapporto di collaborazione con il territorio. Un primo approccio ma attraverso il quale si è subito ipotizzato un proficuo prosieguo fatto di concretezza nell'ottica di fornire ai cittadini tutte le informazioni necessarie per avere le idee chiare sui percorsi da compiere. 

Oggi abbiamo il piacere di dare la parola al vicepresidente dell'associazione nazionale, Emilio Torri, che ci racconta la fusione fra le città ai tempi della pandemia.
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Le fusioni al tempo del Covid

In questo tempo sospeso, tempo di Covid, che ha drammaticamente cambiato le priorità, i comportamenti, la vita di ciascuno di noi, riempiendo di preoccupazioni il nostro futuro, parlare di fusioni di Comuni può apparire anacronistico e velleitario. Ma proprio la drammaticità del momento esige anche la forza e la capacità di guardare oltre, di individuare degli obbiettivi, di progettare un Paese nuovo e migliore. Questo è anche il vincolo e l’obbiettivo che sta alla base del recovery fund, il cui utilizzo esige  piani strategici di rinnovamento e di sviluppo.

Di fronte all’emergenza abbiamo visto quanta confusione, quanta conflittualità esiste tra le Istituzioni di governo centrale e periferico. Abbiamo visto Governo, Governatori, Sindaci di grandi città rimpallarsi responsabilità e decisioni con un carico insopportabile di inefficienza e di cattiva burocrazia.

E abbiamo visto e vediamo le difficoltà di risolvere  i disagi che questa assurda frammentazione in piccoli Comuni causa anche alle relazioni e agli affetti tradizionali di queste festività. Ogni confine crea problemi, separazioni, esclusioni, conflitti. 

In questo contesto vogliamo ricordare alle Istituzioni e ai Cittadini una riforma importante, le fusioni tra Comuni, che potrebbe essere risolutiva di alcuni dei tanti problemi che affliggono la Pubblica Amministrazione, che semplificherebbe la burocrazia, che ne ridurrebbe i costi, che ne aumenterebbe l’efficienza. Che riporterebbe sui territori livelli più elevati di decisione, darebbe loro capacità progettuale e attrattivita’ agli investimenti, ne  incrementerebbe le risorse disponibili per migliori e più efficienti servizi a vantaggio dei cittadini. E anche le tradizioni e le identità locali, protette dagli Istituti previsti dalla legge, troverebbero valorizzazione da un palcoscenico più ampio e più visibile.

I nostri Comitati  hanno lavorato e lavorano da molti anni per promuovere questa idea sul nostro territorio. Molte fusioni sono state realizzate, in altre situazioni si sono trovate difficoltà, in particolare da parte delle diverse amministrazioni coinvolte.  Questo momento pone altre priorità, priorità di sopravvivenza, ma non dimentichiamoci che questo dramma offre una straordinaria occasione di rinnovamento. Solo con la capacità di guardare avanti e di progettare il futuro potremo trarre vantaggio, al momento opportuno, da questa durissima esperienza. 

Per uscire da questo tempo sospeso ci vuole coraggio e lungimiranza, competenza e determinazione. Da parte di chi governa ma anche da parte dei cittadini.  Noi, continueremo nel nostro impegno e, al momento opportuno, cercheremo di esserci.

Emilio Torri
Vice Presidente FCCN
( Comitato Nazionale per la Fusione dei Comuni)



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