Prime reazioni della politica trapanese sulla nascita di Misiliscemi, parla la Garuccio
"Il sindaco pensi a spendere i soldi solo per Trapani, Misiliscemi non è più di sua competenza"
- Politica
- Trapani
- Nicola Baldarotta
- 3 anni fa 3 feb 2021 Tot.329
La prima a metterci la faccia, come spesso fa nel pieno del suo ruolo ed orgogliosa della sua "trapanesità", è stata la consigliera comunale Anna Garuccio.
Le parole del sindaco Tranchida l'hanno fatta reagire come e più del solito e, del resto, la questione Misiliscemi merita riflessioni serie da più parti.
Per la Garuccio Trapani è "vittima della cattiva politica ha subito l’ennesimo attacco, proprio da chi avrebbe dovuto difenderla".
La Garuccio contesta aspramente le dichiarazioni di Tranchida specialmente nella misura in cui dichiara di voler continuare a spendere denaro pubblico dei trapanesi per il costituendo Comune di Misiliscemi. Per Tranchida, come si può leggere nelle sue dichiarazioni (qui) quello di Misiliscemi è un Comune cugino di primo grado... la Garuccio invece prende le distanze nettamente sia da Misiliscemi che da Tranchida ed afferma: "Apprendo che Il Sindaco di Trapani dichiara:
“Continueremo il nostro impegno, tanto investendo in progettualità, opere e servizi, senza arretrare di 1mm ed accompagneremo la nascita del nuovo comune “cugino di 1 grado” anche con nuove idee e progettualità oltre che con donne e uomini a servizio dello stesso".
Il nuovo Comune è nato ed il Sindaco di Trapani non può ancora investire in opere straordinarie in quell’area che non è più appartenente al Comune di Trapani. Il sindaco si occupi dell’ordinario, consentito dalle imposte che i cittadini delle frazioni versano alle casse del Comune, ma non allo straordinario. Non è più di sua competenza e sarebbe a danno di Trapani.
Le precedenti amministrazioni potranno avere le proprie responsabilità ma comunico al sindaco che in questi due anni in cui lui continuava ad investire in quella fetta di territorio, ASFALTANDO LE STRADE PRIVATE AD USO PUBBLICO, gli abitanti continuavano a desiderare la scissione tanto da essersi rivolti quanto all’onorevole Lo Curto, quanto all’Onorevole Pellegrino".
Nicola Baldarotta
Inizia a calpestare gli studi televisi e le redazioni dei giornali nell'oramai lontano 1991. Più che un giornalista d'assalto lui ama definirsi un "giornalista col buon senso". Anche estetico.