Trapani, canile di contrada Cuddia: "Ecco a che punto siamo"
Nostra intervista all'assessore comunale alla tutela degli animali, Andrea Vassallo
Bisognerà attendere ancora per l’apertura del nuovo canile comunale di Trapani in contrada Cuddia. La struttura è praticamente pronta ma ci vorrà ancora del tempo. “Ultimati i lavori strutturali residuali nel 2021, abbiamo avviato le gare per la fornitura e l’acquisto delle attrezzature mediche e degli arredi per gli uffici durante la pandemia – spiega l’assessore alla tutela degli animali, Andrea Vassallo -. Gare che abbiamo dovuto pubblicare sulla piattaforma Me.Pa. e che per lo più sono andate deserte. Inoltre, dobbiamo sostituire le reti metalliche dei box non più a norma, dopo l’ultima modifica alla legge che disciplina la materia. Infine, stiamo lavorando sulla messa a dimora delle piante e degli alberi che circonderanno l’intera area”.
Superato anche il problema dell’approvvigionamento idrico. “A gennaio predisporremo la stipula della convenzione con il Consorzio di Bonifica Birgi – afferma Vassallo – che ha già assicurato la sua disponibilità a garantire il servizio idrico continuativo per la struttura”.
Il canile di contrada Cuddia sorge su un terreno confiscato alla mafia, sulla strada che da Paceco porta a Castelvetrano. Ha una superficie di 72 mila e 615 metri quadrati ed è diviso in sei aree: servizi, sanitaria, cimiteriale, confinamento per pensione, confinamento per isolamento e confinamento per ricovero. Può ospitare fino a 250 animali, tutti in box da quattro posti. L’area per lo sgambamento è di circa 2 mila metri quadrati. Nella zona “isolamento”, destinata ad animali degenti o in quarantena o ancora pericolosi, sono stati realizzati 20 box per altrettanti 20 cani. La struttura accoglie anche una sala conferenze per le attività divulgative, un’infermeria per il soccorso sanitario, un'area destinata agli interramenti delle carcasse oltre che un inceneritore per cremazioni. Un vero e proprio fiore all’occhiello, insomma, che una volta aperto potrebbe far risparmiare grosse somme di denaro all’amministrazione comunale trapanese.
Al momento, infatti, il Comune spende circa 450mila euro l’anno per i cani accalappiati nel passato e poi trasferiti nella struttura privata e convenzionata a Caltanissetta. Ogni animale ospitato dalla struttura nissena costa per il suo mantenimento 4,5 euro al giorno ed in questo momento ce ne sono circa 300. “E’ il retaggio di politiche passate che dobbiamo comunque sostenere economicamente. Noi all’accalappiamento preferiamo l’affido e le adozioni. Pensi che negli ultimi 4 anni sono poco meno di una decina i cani trasferiti a Caltanissetta e solo perché dichiarati aggressivi. Consideri inoltre – aggiunge ancora l’assessore – che spendiamo circa 60mila euro l’anno per lo smaltimento e l’incenerimento delle carcasse degli animali morti che vengono rinvenute sul territorio”. A conti fatti, dunque, un bel risparmio per le casse comunali. Ora però il punto è la gestione del nuovo canile.
“Con la modifica allo statuto approvata dal Consiglio comunale – spiega Vassallo – abbiamo previsto la possibilità che il canile possa essere affidato alla Trapani Servizi, partecipata del Comune. Siamo in attesa che i tecnici della società definiscano i dettagli per il Piano di gestione e una volta verificate le condizioni, a gennaio potremo procedere anche alla stipula di questa ulteriore convenzione. Si tratta di una struttura, quella di contrada Cuddia, molto bella ma anche molto complessa: i passaggi burocratici per la sua definizione sono davvero tanti e i tempi si allungano a dismisura. Ma ormai – conclude l’assessore Vassallo – mancano solo gli ultimi adempimenti”.
Intanto, al di là dei cani ospiti nella struttura privata di Caltanissetta, in città il randagismo viene gestito grazie all’aiuto dei volontari tramite il rifugio sanitario di via Tunisi. Si tratta di una struttura comunale per il ricovero temporaneo dei cani in attesa di affidamento o di adozione le cui attività vengono gestite dalle associazioni di volontariato presenti sul territorio a supporto della Polizia Municipale.
“Nel 2021 abbiamo riqualificato l’intera area – spiega l’assessore Vassallo – e abbiamo ampliato i posti disponibili portandoli da 5 a 10. Ora contiamo, grazie alla nuova legge regionale 15 del 2022 di raddoppiarli ancora. Certo, questo non basta per gestire il randagismo su un territorio vasto come quello di Trapani ma grazie all’aiuto costante e incessante dei volontari dell’Arca di Jhonny e Osvaldo, dell’Oipa e dell’Enpa, in tre anni siamo riusciti a far adottare circa 600 cani, sterilizzare i randagi di quartiere per reimmetterli sul territorio e trovare casa a decine di gatti. Manza un gattile, ad esempio, un ricovero per i gatti dopo la sterilizzazione – conclude Andrea Vassallo – ma anche per quello ci vorrà tempo”.