Ricerche archeologiche nelle acque di Mothia in collaborazione con un'università tedesca

Ricerche archeologiche nelle acque di Mothia in collaborazione con un'università tedesca

Una campagna di ricerca archeologica è in corso da circa un mese sui fondali marini intorno all'isola di Mothia promossa dalla Soprintendenza del Mare in collaborazione con la Bgfu (Baverysch Gesellschaft fur Unterwasserarchaologie) di Monaco di Baviera. Nelle ricerche sono impegnati laureati e ricercatori dell'università di Marburg e Ludwig Maximillian. Due i gruppi di studio all'opera. Il primo ha già completato la sua attività a metà luglio. L'altro è attualmente al lavoro. "La ricerca - spiega una nota dell'assessorato regionale ai Beni culturali - è finalizzata ad indagare la presenza di strutture circolari nelle acque antistanti Porta Sud e Porta Ovest attraverso un programma di ricerca che ne prevede il rilievo e le indagini di approfondimento". Aggiunge la soprintendente del mare Valeria Li Vigni: "Riteniamo particolarmente proficua questa campagna che ha fornito elementi circa la probabile presenza di un'imbarcazione punica con fasciame portante, staminali e madieri di sostegno". Il saggio stratigrafico, spiega la nota dell'assessorato regionale, "è stato praticato nella parte adiacente la struttura di Porta Sud, mediante un taglio attraverso la vegetazione marina fino a raggiungere uno strato sigillato. In quest'area, alla profondità di mt 1,30 è stata rinvenuta una macina in pietra insieme a diversi frammenti di ceramica tra cui, riconoscibile, l'orlo di un'anfora punica di produzione soluntina databile al IV secolo a.C. e sei frammenti lignei di circa 20 cm di lunghezza ciascuno".