Ast, i sindacati: «Il governo regionale sostenga l'azienda e i lavoratori»
Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal e Fast Confsal su Ast S.p.A.: “i conti tornano sempre, diciamo basta a ciò che appare più che mai un tentativo mal riuscito, camuffare le contrapposizioni personali con la governance politica e tecnica dell’azienda per la perdita di consenso sindacale, attraverso l’enfatizzazione di alcune fisiologiche, quanto risolvibili criticità aziendali già poste sul tavolo di confronto con il Governo Regionale”.
“Si ponga massima attenzione evitando di lanciare messaggi allarmanti sul futuro di Ast Spa, che corrono il rischio di mortificare i passi in avanti fatti con il grande contributo dei lavoratori. Il governo regionale sostenga azienda e lavoratori. A più riprese in questi mesi infatti abbiamo registrato uno stucchevole dibattito attorno ai temi dell’Azienda Siciliana Trasporti, che nulla ha avuto a che fare con la vera esigenza di salvaguardia e rilancio della società di trasporto pubblico di proprietà della Regione”.
Così la Filt Cgil, la Fit Cisl, la Uiltrasporti, la Faisa Cisal ed il Fast Confsal dopo l’audizione tenutasi in quarta commissione sulle vicende dell’Ast S.p.A. ”Piuttosto, l’Ast S.p.A. ha sottolineato l’esigenza di un intervento del Socio Regione siciliana sui quattordici milioni di passività pregresse per gli anni 2007/2018, tecnicamente ‘portati a nuovo’, sui circa nove milioni di mancato rimborso delle ‘tessere anziani’ degli anni 2008/2013, sui circa sette milioni di investimenti per acquisto autobus in sostituzione dei mezzi aziendali obsoleti e non più sottoponibili a revisione. E questo a fronte di attività di risanamento e riorganizzazione strutturale interna, con l’abbattimento dei costi di manutenzione, il taglio degli affitti passivi, la valorizzazione del patrimonio immobiliare, la riduzione al minimo fisiologico del fermo tecnico dei mezzi, il minor costo delle assicurazioni, l’implementazione dei servizi a domanda, la riduzione dell’indebitamento bancario e verso i fornitori, il minor costo del personale. Per non parlare del taglio di tre milioni, con picchi annuali fino a quasi otto, operato dalla Regione quale contributo alla ricapitalizzazione.

Redazione
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