La prima del comitato trapanese per la Grande Città

Un comunicato a firma Aleo apre le danze e la battaglia contro Tranchida e Toscano

La prima del comitato trapanese per la Grande Città

Non solo social, non solo utopie. I componenti del comitato spontaneo denominato "Erice e Trapani, un solo Comune" stanno iniziando a far sentire la loro voce anche al di fuori delle pagine dei social network e, giorno dopo giorno, acquisiscono maggiore consapevolezza e consistenza. Al punto da sentirsi in grado di rispondere al sindaco di Trapani, Giacomo Tranchida, che da qualche giorno ha iniziato a rintuzzare e smorzare l'entusiasmo di questi circa (per ora) 4000 cittadini che vogliono costruire una nuova dimensione territoriale.

Il Comitato cittadino “Erice e Trapani un solo comune” prende atto, infatti, dell’intensificazione dell’attività di coordinamento tra le Amministrazioni Comunali di Trapani e di Erice, con la finalità di promuovere l’armonizzazione dei rispettivi servizi. 
"Il sasso che abbiamo lanciato nello stagno - scrive il presidente pro tempore del comitato, Salvatore Aleo - evidentemente sta producendo i suoi frutti, oltre che in termini di partecipazione delle comunità interessate al tema in argomento, anche per la positiva reazione delle relative Amministrazioni".
Sia Tranchida, sindaco di Trapani, che Toscano, sindaca di Erice, però, hanno chiaramente lasciato intendere che non hanno intenzione di dare seguito alle mire unificatrici del comitato spontaneo di cittadini e loro, i promotori della fusione, 
"Che i primi cittadini dei due comuni abbiano posizioni diverse rispetto allo scrivente Comitato in ordine al riassetto amministrativo e territoriale dei due comuni, è noto - continua Aleo in rappresentanza di tutti gli altri - ma le accennate iniziative politico-amministrative non sono da intendersi quali attività antitetiche bensì propedeutiche e funzionali alla  realizzazione del progetto Trapani-Erice unico comune. Va da sé che saranno i cittadini a stabilire, attraverso i processi democratici disciplinati dalla Legge, quale percorso intraprendere per delineare il futuro di quest’area geografica, nella quale, da troppo tempo, si parla soltanto di ordinaria amministrazione e non di progetti strategici per le nuove generazioni".